I fatti salienti della settimana
Pil migliore del previsto. Nel quarto trimestre del 2022, l’economia statunitense ha registrato una crescita del 2,9%, in rallentamento rispetto ai tre mesi precedenti, ma meno del previsto. Il Pil annuale ha riportato una variazione del 2,1%.
Intanto il segretario al Tesoro Janet Yellen ha informato il Congresso che il suo dipartimento sta mettendo in atto un’ulteriore manovra contabile per evitare il superamento del limite del debito federale.
In Europa parla il Pmi. Dopo sei mesi in calo, a gennaio l’indice Pmi dell’Eurozona è tornato a crescere, superando la soglia dei 50 punti, che segnala un’attività in espansione.
Debito pubblico/Pil in calo. Nel terzo trimestre del 2022, il debito pubblico in rapporto al Pil dei Paesi dell’area euro è sceso al 93% rispetto al 94,2% della fine del secondo trimestre 2022. L’Italia, dal canto suo, è passata dal 150,4% al 147,3%.
Ma quale recessione. Con il rapporto economico annuale approvato dal gabinetto e pubblicato dal ministero dell’Economia, il governo tedesco ha rivisto la previsione sulla crescita del Pil nel 2023 dal -0,4% al +0,2 %.
Pacchetti a confronto. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati domenica a Parigi per confrontarsi su come l’Unione europea dovrebbe rispondere all’Inflation Reduction Act del presidente Usa Joe Biden, che prevede circa 500 miliardi di dollari di nuove spese e agevolazioni fiscali nell’arco di un decennio a beneficio delle aziende statunitensi.
Di una contromossa europea aveva parlato a Davos la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Aumenti in vista. Lunedì, in un intervento tenuto a Eschborn, in Germania, la presidente della Bce Christine Lagarde ha dichiarato che la Banca centrale europea farà tutto il necessario per riportare l’inflazione al suo obiettivo, indicando aumenti “significativi” dei tassi di interesse nelle prossime riunioni. Occorrerà raggiungere livelli sufficientemente restrittivi e rimanere a quel punto per tutto il tempo necessario, ha dichiarato.
Accordi algerini. Durante la visita ufficiale del presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Algeri, Eni e la sua omologa algerina hanno firmato una serie di accordi per ridurre le emissioni, aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia e l’Europa e realizzare un nuovo gasdotto per il trasporto anche dell’idrogeno.
Siglati anche un partenariato tra Confindustria e le imprese algerine e un’intesa sulla cooperazione spaziale.
Piange lo smartphone. Le spedizioni globali di smartphone hanno subito il peggior calo trimestrale mai registrato, un chiaro segnale del raffreddamento della domanda da parte dei consumatori, presagio di ulteriori sofferenze per i centri di produzione come la Corea del Sud e il Vietnam.
Nel trimestre che si è concluso a dicembre le spedizioni sono diminuite del 18,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a poco più di 300 milioni di unità, ha dichiarato giovedì la Idc, società con sede a Needham, in Massachusetts.
Nell’anno, le spedizioni sono diminuite dell’11,3%, segnando il totale più basso da un decennio a questa parte. Le vendite di gadget mobili rappresentano un barometro della domanda di chip.
Una moneta per due. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il suo omologo argentino Alberto Fernandez hanno annunciato attraverso la stampa una maggiore integrazione economica tra i due Paesi con il lancio di una moneta comune.
Una proposta che verrà discussa in occasione del vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici di Buenos Aires.
Inflazione record. L’inflazione nell’area di Tokyo, salita al 4,3% a gennaio – record dal 1981 – ha nuovamente alimentato le speculazioni su un futuro inasprimento della politica monetaria della Bank of Japan, che hanno fatto salire lo yen.
Come si sono mossi i mercati
Occhi puntati su Fed e Bce. Il mese di gennaio si avvia a conclusione all’insegna dei rialzi, ma nell’ultimo giorno di questa settimana le prime ore di seduta hanno segnalato una certa cautela in Europa, in attesa delle decisioni che la prossima settimana prenderanno la Federal Reserve (1 febbraio) e la Banca centrale europea (2 febbraio). Prosegue intanto la stagione delle trimestrali: nei prossimi giorni attesi big del calibro di Apple e Amazon.
Spread, valute e materie prime. Il differenziale di rendimento tra il Bund decennale e il pari scadenza italiano è sui 180 punti base, con il rendimento del Btp decennale benchmark sopra al 4%. Sul mercato valutario, l’euro resta sopra quota 1 nel cambio con il dollaro Usa. Stabile il petrolio, gas ancora in ribasso.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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FTSE MIB | 2.90% | 10.30% |
MSCI Europe | 0.74% | 6.35% |
S&P 500 | 3.54% | 3.39% |
Nikkei | 1.44% | 3.33% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio anno |
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10-yr yield on Italian Bond (BTP) | 4.00% | – |
10-yr yield on US Treasuries | 3.49% | – |
10-yr yield on German Bund | 2.19% | – |
10-yr yield on Eurozone bonds | 2.19% | – |
Spread Btp-Bund | 185.43 punti | 23.90% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 57.15 eur/gr (-0,70%) | 4.79% |
Petrolio Wti | 79.95 usd/barile (0.50%) | 1.97% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1,0861 (0.60%) | 2,26% |
Cambio Eur/Gbp | 0,8772 (0,63%) | -0,18% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 27/01/23.
I market movers della prossima settimana
Nell’Eurozona e nei maggiori Paesi core usciranno nuovi aggiornamenti sull’inflazione. Nell’area della moneta unica e in Germania atteso anche il tasso di disoccupazione. Si conosceranno poi le nuove proiezioni sul Prodotto interno lordo dell’area dell’euro nel quarto trimestre del 2022.
In agenda anche gli indicatori del sentiment nell’Eurozona e l’indice dei responsabili degli acquisti a gennaio per gli Stati Uniti e la Cina.