Il 2020 è stato senza dubbio un annus horribilis. Il primo di tre, se vogliamo. Ma quel che è emerso è che, in tempi in cui tutti noi abbiamo almeno una “protesi digitale” (come le chiama il giornalista ed esperto di nuovi media Gianluca Nicoletti), proprio in periodi come questi prevale il cosiddetto “doomscrolling”. Un’espressione composta, che mixa le parole “doom”, destino infausto, e “scrolling”, scorrimento.
Il dizionario Merriam-Webster ha già anche coniato una definizione, descrivendo il “doomscrolling” come la “tendenza che porta a navigare tra – o a scorrere – le cattive notizie, anche se queste sono tristi, scoraggianti o deprimenti”.
Non sorprende che il doomscrolling sia dannoso per la salute mentale. Ma anche per il nostro portafoglio?
Effetto doomscrolling sui portafogli d’investimento
Ebbene sì, ci aggiriamo di nuovo nel campo della finanza comportamentale. Che si tratti dei prezzi dell’energia che prendono il volo, di aziende tecnologiche che rischiano di fallire o di compagnie aeree che lottano per la sopravvivenza, chi segue i mercati finanziari può rimanere intrappolato in una spirale che porta alla negatività e a decisioni di acquisto o vendita a dir poco impulsive.
Negli investitori il doomscrolling può provocare spaesamento e incertezza, compromettendo la loro fiducia nelle strategie di lungo periodo. Questo fenomeno può spesso tradursi in un generale allineamento rispetto al sentiment generale: in sostanza, si modifica la strategia in base alle mosse della maggioranza, secondo il più classico effetto gregge.
L’effetto gregge, noto anche come “herding”, è l’atto di abbandonare il pensiero individuale e indipendente o l’introspezione per seguire il comportamento degli altri (il gregge, appunto).
Questo istinto può essere benefico in determinate circostanze: è quello che spinge una persona a unirsi alla folla che corre fuori da un edificio in fiamme anche se non può vedere o sentire personalmente l’odore del fuoco. Ma quando si tratta di investire, questo istinto è notoriamente controproducente.
Il grafico che segue illustra quanto la performance del gregge negli ultimi 20 anni abbia lasciato a desiderare: basta confrontarla con l’andamento di ogni altra asset class. Ma perde persino nel confronto con l’inflazione. I dati tengono traccia degli acquisti, delle vendite e degli scambi mensili dei fondi comuni d’investimento e rappresentano il comportamento dell’investitore medio e la sua esperienza di investimento complessiva negli ultimi due decenni.
C’è un modo per contrastare il doomscrolling?
Un modo per cadere rapidamente nel baratro è quello di controllare spesso l’andamento del portafoglio, soprattutto in un mercato volatile come quello degli ultimi anni. La giornata potrebbe iniziare con un rialzo dell’1%, ma le notizie e il sentiment negativo potrebbero far crollare l’indice dell’1% entro la fine della seduta. Un portafoglio può subire notevoli oscillazioni nelle sette ore che intercorrono tra l’apertura e la chiusura del mercato.
Per contrastare questa tendenza, provate a controllare i vostri investimenti non più di una volta al giorno. Meglio ancora se una volta alla settimana. Gli investitori, a differenza dei trader giornalieri, sono impegnati a lungo termine, quindi non importa cosa succede minuto per minuto. Questo può garantire tranquillità e concentrazione. Un adagio molto diffuso nel mondo degli investimenti raccomanda di “acquistare e poi dimenticare tutto”. Ora, non è che proprio ve ne dovete scordare: ma, insomma, ci siamo capiti.
Preparate magari un piano finanziario che indichi come e quando incrementare i vostri investimenti o quali operazioni portare avanti. Una strategia specifica vi aiuterà a rimanere concentrati sugli obiettivi da raggiungere, soprattutto quando vi sentite sopraffatti dalle notizie. Invece di preoccuparvi del futuro, fate riferimento al vostro piano quando le cose si fanno difficili. Vi ricorderà quanta strada avete fatto, dove siete ora e dove state andando.