a
a
HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino AO | L’inflazione Usa allontana le speranze di una Fed più morbida, dietrofront sul piano Truss

Bollettino AO | L’inflazione Usa allontana le speranze di una Fed più morbida, dietrofront sul piano Truss

I fatti salienti della settimana

Inflazione statunitense. Ancora una volta, un dato che ha battuto le attese. Dopo il +8,3% di agosto, ora negli States ci si aspettava (o augurava?) un +8,1%. E invece siamo a un +8,2% anno su anno. È la seconda sorpresa al rialzo consecutiva. Al 6,6% il dato core, valore che rappresenta un nuovo massimo del ciclo.

Abbandonate ogni speranza che la Fed possa accantonare la sua linea dura di rialzo dei tassi, oh voi che entrate. Tanto più alla luce dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria.

Inflazione europea. A settembre l’inflazione tedesca ha raggiunto i massimi degli ultimi 70 anni, registrando un aumento dell’1,9% rispetto al mese precedente e del 10% su base annua.

Inflazione cinese. In Cina l’aumento dei prezzi si è attestato al 2,8%, contro il 2,5% di agosto.

Boomerang petrolifero. Quando si parla di inflazione, non si può non fare un cenno a quello che c’è dietro l’aumento dei prezzi: la disponibilità e l’offerta di materie prime, innanzitutto energetiche. Petrolio e gas, per capirci.

Sul petrolio, agli Stati Uniti non è piaciuto il taglio dell’offerta varato da Opec+ in un quadro già difficile per l’economia globale. E siccome del cartello fa parte anche la Russia, ora tra i funzionari dell’amministrazione Biden serpeggia preoccupazione circa il fatto che il loro piano per contenere il prezzo del petrolio russo possa ritorcersi contro gli Usa.

In compenso, l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di vietare del tutto l’alluminio russo, da tempo al riparo dalle sanzioni a causa della sua importanza in tutti i settori, dalle automobili ai grattacieli fino agli iPhone.

Contromosse europee. Quanto al gas, per la prima volta la Francia l’ha inviato direttamente alla Germania, una tappa della “solidarietà energetica europea” per superare il calo dei flussi dalla Russia. Entro le prossime due settimane, la Commissione europea dovrebbe arrivare a una proposta per calmierare i prezzi di energia ed elettricità.

 

 

Pubbliche relazioni. Ma è sul versante dei fornitori che accadono le cose più interessanti. In settimana, il presidente russo Wladimir Putin ha incontrato il leader degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. Il Paese è parte dell’Opec e fornitore esso stesso di gas.

Ad Astana colloquio tra Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan: si sarebbe parlato solo di gas e non di Ucraina.

Incontri e proiezioni. Andrà avanti fino a domenica la riunione annuale del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Il Fondo monetario ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale: +2,7% nel 2023 (dal +2,9%). Per l’Italia previsto un -0,2% rispetto al 2022.

Il Fmi ha sottolineato anche come il debito pubblico globale resti “elevato”, al 91% del Pil nel 2022, circa 7,5 punti percentuali in più rispetto ai livelli pre-pandemia.

 Swinging London. Ma il Fondo monetario ne ha anche – e forse soprattutto – per il Regno Unito. Secondo il Fondo monetario, il taglio delle tasse annunciato dal governo peggiorerà l’inflazione, anche considerato il fatto che la Banca d’Inghilterra ha dovuto ampliare il suo programma d’emergenza di acquisto di obbligazioni.

Tra Bailey e Kwarteng. E la Bank of England ha annunciato che il programma di acquisti di titoli di Stato non proseguirà oltre la data prefissata: stop da oggi, venerdì 14 ottobre.

Rimosso intanto il Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito Kwasi Kwarteng. Attesa ora una retromarcia del governo sul piano di tagli delle tasse a debito.

Verso il nuovo governo. Nella settimana in cui il Consiglio dei ministri uscente ha approvato il Documento programmatico di bilancio, a Palazzo Madama e a Montecitorio si sono insediate le nuove Camere: Ignazio La Russa presidente del Senato, Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera.

Atteso ora il via alle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la formazione del nuovo governo.

Nobel a Ben Bernanke. Il Nobel per l’Economia 2022 è andato all’ex presidente della Federal Reserve Ben Bernanke e agli economisti Douglas W. Diamond e Philip H. Dybvig, per le loro ricerche sul ruolo delle banche durante le crisi finanziarie.

 

Come si sono mossi i mercati

Pressioni al ribasso. In un contesto nel quale la prospettiva di banche centrali ancora più implacabili nella lotta all’inflazione getta più di un’ombra sull’economia, gli asset rischiosi hanno subito ulteriori pressioni al ribasso. Che però hanno lasciato spazio a un rally dei listini sul finire della settimana.

Inversioni a U. Un crollo quasi uniforme, seguito da un rally totale, in una giornata da capogiro giovedì a Wall Street: l’S&P 500 ha annullato una perdita del 2,4% e ha chiuso in rialzo di ben il 2,6%. Secondo Bloomberg, mai prima d’ora il mercato aveva registrato valori così estremi in entrambe le direzioni in un solo giorno.

Fari puntati su Londra. Nel Regno Unito, l’annuncio della Bank of England di voler porre fine al programma di sostegno temporaneo ai Gilt ha portato i rendimenti a lunga scadenza sopra il 5,1%, dopo il 3,6% all’indomani dell’annuncio della manovra.

Per un momento si è vociferato che la BoE avrebbe fatto marcia indietro, qualora le condizioni di mercato lo avessero giustificato. Ciò, insieme ai rumor sul dietrofront del governo circa alcuni aspetti del suo piano fiscale, ha portato a una flessione.

Sul finire della settimana, l’effettiva retromarcia sul budget, con tanto di allontanamento del Cancelliere dello Scacchiere, ha dato la spinta alla Borsa di Londra e fatto scendere il rendimento del Gilt a 10 anni.

Cambi e valute. Sul fronte dei cambi, giù la sterlina dopo le dimissioni di Kwarteng. Euro in calo sul dollaro. In flessione le quotazioni del petrolio, con il barile di Wti sugli 88 dollari.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
FTSE MIB -1.68% -6.65%
MSCI Europe -1.80% -7.34%
S&P 500 -0.71% -3.66%
Nikkei -4.34% -6.88%
Shangai Composite CSI 300 -1.51% -9.29%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio anno
10-yr yield on Italian Bond (BTP) 4.75% 1.17%
10-yr yield on US Treasuries 3.95% 1.51%
10-yr yield on German Bund 2.32% -0.18%
10-yr yield on Eurozone bonds 2.32% -0.18%
Spread Btp-Bund 245.02 punti 136.76%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 54.43 eur/gr (-2.45%) -0.20%
Petrolio Wti 86.08 usd/barile (0.38%) 2.26%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 0,9760 (-1.27%) -2.99%
Cambio Eur/Gbp 1,1517 (-1.62%) -0.32%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 14/10/22.

 

I market movers della prossima settimana

Atteso l’Empire Manufacturing Survey di ottobre relativo agli Stati Uniti, ma attenzione anche ai dati macroeconomici della Cina. Qui, domenica 16 ottobre si apre il Congresso nazionale del Partito comunista: scontata la riconferma di Xi Jinping per un terzo mandato alla presidenza. Sullo sfondo, le proteste contro la severa politica zero Covid.

Fari puntati anche sull’indice anticipatore di settembre della Fed di Filadelfia e sull’indice della fiducia dei consumatori europei di ottobre.

 


 

 

Scritto da

Con www.adviseonly.com la finanza non è mai stata così semplice. La nostra missione è spiegarvi il mondo degli investimenti in modo chiaro e senza giri di parole, per rendervi investitori più informati e consapevoli.

Nessun commento

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.