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Che cos’è il Money Muling e perché dovremmo starci attenti?

Avete presente i muli che, senza farsi troppe domande, si lasciano caricare la schiena di pesantissimi pacchi e, sempre senza battere ciglio, li trasportano fino a destinazione – qualunque essa sia – seguendo diligentemente i loro padroni?

Ecco, certe volte noi investitori ci comportiamo un po’ come dei muli. Il problema è che, facendolo, rischiamo di cacciarci in guai seri.

Di cosa stiamo parlando? Di una pratica che, non a caso, è stata ribattezzata Money Muling (mulo di denaro, sì, avete capito bene). E su cui la Banca d’Italia ha recentemente richiamato l’attenzione, lanciando una campagna volta a sensibilizzare risparmiatori e investitori.

 

Che cos’è il Money Muling?

In estrema sintesi, si tratta di un modo di trasferire denaro per finalità illecite – pensiamo al riciclaggio o al finanziamento al terrorismo – usando come tramite una persona totalmente ignara. Il mulo, per l’appunto.

“Un Money Mule è una persona che trasferisce ad altri del denaro (digitalmente o in contanti) ricevuto da una terza parte, ottenendo in cambio una commissione”, spiega la Banca d’Italia.

In pratica, le organizzazioni criminali coinvolgono persone inconsapevoli per riciclare soldi, ricompensandole con un premio in denaro. Ma è una cosa illegale. E il “mulo”, per quanto ignaro, potrebbe andarci di mezzo, visto che di fatto diventa un anello della catena del riciclaggio, aiutando i criminali a trasferire anonimamente fondi illeciti in giro per il mondo. Insomma, attenzione a quel che fate, avverte Bankitalia, perché non ne vale proprio la pena.

 

 

Come capire se si è vittima di Money Muling?

Come al solito, in finanza i pasti gratis non esistono: una promessa di denaro facile senza sforzo è quanto meno sospetta. Per farla breve, diciamo che se qualcuno ci chiede di trasferire del denaro utilizzando il nostro conto corrente in cambio di contanti, è probabile che ci stia chiedendo di essere un Money Mule.
 

 
Tipicamente, spiega Bankitalia, chi cerca di assoldare un “mulo” tenta di approcciarlo con una (o più) di queste modalità:
  • Contatto diretto, di persona o tramite e-mail;
  • Applicazioni di messaggistica istantanea (Whatsapp, Viber, Telegram);
  • Social media (Facebook, Instagram);
  • Annunci pop-up online.

Spesso in questi messaggi c’è poi un rimando a siti web “copiati” da altre aziende, magari con una Url simile a quella originale.

Esistono inoltre alcuni “segnali di pericolo”, che dovrebbero far suonare un campanello d’allarme nella mente del potenziale Money Mule, prosegue Banca d’Italia. Nello specifico, attenzione a:

  • Contatti non richiesti che promettono soldi facili;
  • Pubblicità di offerte di lavoro di aziende estere che ricercano “agenti locali/nazionali” che agiscano per conto loro;
  • Mittenti con indirizzi e-mail che si appoggiano a servizi web gratuiti (Gmail, Yahoo!, Hotmail, etc.) e che non coincidono con il nome dell’azienda;
  • Frasi con errori grammaticali e con una struttura debole;
  • Richieste in cui tutte le interazioni e transazioni riguardanti il lavoro;
    saranno svolte online;
  • Richieste lavorative che includono sempre l’utilizzodel proprio conto corrente per spostare del denaro;
  • Nessun requisito di istruzione o esperienze professionali.

Per evitare spiacevoli sorprese comunque, meglio darsi alcune semplici regole: non fornire mai i propri dati bancari ad altri, a meno che siano persone fidate, e non rivelare mai le credenziali di accesso ai servizi di online banking, né i dettagli delle carte di pagamento (es. PIN, codice CVV).

Questa tipologia di truffa, tra l’altro, tende a concentrarsi su target precisi di potenziali “muli”: giovani piuttosto abili con la tecnologia, ma possibilmente in difficoltà economiche e alla ricerca di un guadagno rapido.

Stando alla Banca d’Italia, infatti, i soggetti più presi di mira sono:

  • Persone sotto i 35 anni, minorenni inclusi;
  • Persone che si sono trasferite da poco in un Paese;
  • Disoccupati, studenti e persone in difficoltà economiche.

 


 

Che fare se si è vittima di Money Muling?

Interrompete immediatamente i trasferimenti di denaro. Avvertite la vostra banca o il vostro fornitore di carte di pagamento e la Polizia di Stato”, suggerisce Bankitalia. Inoltre, se il contatto è avvenuto tramite social media, sarebbe il caso di segnalare l’accaduto anche al fornitore del servizio. E soprattutto: #DontbeaMule.

 

Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

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