I fatti salienti della settimana
Ci siamo: G20 al via. Sabato 30 e domenica 31 novembre si terrà a Roma la prima riunione dei capi di Stato e di governo del G20 ospitata dall’Italia sotto la guida del presidente del Consiglio Mario Draghi. Emergenza sanitaria, crisi climatica, questione afghana e ripresa globale i principali i temi al centro del vertice.
E a seguire parte la Cop26. In agenda dal primo al 12 novembre a Glasgow la Cop26, cioè la conferenza delle Nazioni Unite sul Clima. L’Onu ha avvertito che i piani nazionali contro il riscaldamento climatico presentati da molti Paesi non sono ancora sufficienti, mentre secondo l’Organizzazione mondiale della meteorologia nel 2020 si è registrata una concentrazione record di gas serra nell’atmosfera, con un aumento superiore alla media registrata nel decennio precedente.
Scettico sull’esito del vertice il primo ministro britannico Boris Johnson, secondo cui le speranze di successo della Cop26 di Glasgow sono “incerte”.
Bce: Pepp fino al 2022. Nella sua ultima riunione, la Bce non ha toccato i tassi e ha fatto sapere che “seguiterà a condurre gli acquisti netti di attività nell’ambito del Pepp, con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”.
L’indicazione di una data per la possibile conclusione del programma ha comunque preoccupato i mercati.
Continua la crisi energetica. Non è stato raggiunto alcun accordo tra i Paesi europei sugli interventi necessari per far fronte ai rincari di gas e luce. Al summit straordinario dell’energia in Lussemburgo, la Germania e altri dieci Paesi del Nord si sono opposti alla proposta spagnola sullo stoccaggio e i contratti comuni per il gas.
La commissaria europea per l’Energia Kadri Simson punta ora al summit di dicembre per raggiungere un approccio condiviso.
Occhio al mercato. Simson ha spiegato che non c’è alcun segnale che i prezzi dell’energia scendano dai record attuali e che l’Europa è in una posizione di maggiore vulnerabilità rispetto a Cina e Stati Uniti.
I piani di Biden. Il presidente Usa Joe Biden ha presentato un nuovo piano da 1.750 miliardi di dollari per finanziare misure di sostegno sociale e politiche contro il cambiamento climatico, ma il fronte progressista resta scettico e temporeggia sull’appoggio anche al piano per le infrastrutture.
Crescita pigra. Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto del 2% su base annua nel terzo trimestre, rallentando rispetto al +6,7% del trimestre precedente. Quanto all’inflazione, la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha detto di aspettarsi un ritorno a livelli normali entro la seconda metà del 2022. Il governo, ha aggiunto, non sta “perdendo il controllo dell’inflazione”.
Inflazione nostrana. Anche l’inflazione dell’area euro a ottobre è balzata al +4,1% annuo (+0,8% su mese) dal +3,4% di settembre stando alle stime flash diffuse da Eurostat. In Italia, l’indice ha segnato un aumento del +3,1%.
Restando in Italia… Il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova legge di Bilancio. L’importo complessivo delle misure previste è di 30 miliardi, di cui 23,4 in deficit. “Questa è una legge espansiva, in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione di governo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi presentando la finanziaria.
Nel dettaglio, tra le altre cose la legge prevede un fondo da otto miliardi per tagliare Irpef e Irap, la riforma degli ammortizzatori sociali, due miliardi per compensare il rincaro delle bollette e la proroga del superbonus per condomini e villette unifamiliari.
Nozze sfumate. Con una nota ufficiale, il Tesoro e Unicredit hanno annunciato la rottura del negoziato: Mps torna ufficialmente sola e ora deve correre ai ripari su più fronti. Il numero uno di Unicredit Andrea Orcel ha confermato che la banca senese non farà parte della strategia futura.
Fronte pandemico. Russia e Ucraina hanno imposto nuove restrizioni per cercare di contrastare la crescita dei casi di Covid-19, legata alla bassa percentuale di persone vaccinate in entrambi i Paesi, mentre in Romania, penultimo Paese Ue per numero di vaccinati, sono già state chiuse le scuole.
Come si sono mossi i mercati questa settimana
Settimana tutto sommato positiva per i listini da questa e dall’altra parte dell’Oceano, nonostante un ritracciamento nelle ultime due sedute sulla scia delle indicazioni arrivate dai colossi tech americani Apple e Amazon, che hanno deluso le attese degli analisti con risultati e stime inferiori alle aspettative, appannando una settimana di risultati promettenti a livello globale.
La Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta della settimana in lieve rialzo dopo giorni all’insegna della prudenza, dovuta anche all’attesa delle elezioni legislative nel Paese in calendario domenica prossima.
Occhio al petrolio. Il Wti ha superato in settimana gli 85 dollari al barile, per la prima volta negli ultimi sette anni, prima di tornare intorno agli 82 dollari, avviandosi a chiudere la prima settimana in negativo da agosto, dopo l’aumento superiore alle stime delle scorte americane e dopo che l’Iran ha ipotizzato la riapertura del dialogo con le potenze occidentali, cosa che potrebbe mettere fine alle sanzioni imposte al Paese (aumentando l’offerta di greggio).
Andamento negativo per i Btp scambiati sul secondario telematico Mts, in scia alle vendite scattate nel pomeriggio di giovedì dopo l’annuncio della presidente della Bce Christine Lagarde che ha indicato una data di scadenza del piano di acquisti d’emergenza Pepp. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari durata tedesco cresce arrivando a quota 126 punti base.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Azioni Italia | 0.93% | 4.83% |
Azioni Europa | 0.68% | 4.52% |
Azioni Usa | 1.03% | 5.60% |
Azioni Cina | -3.44% | 4.21% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Bond governativi eurozona | 0.53% | -0.65% |
Bond governativi usa | 0.80% | -0.15% |
Bond corporate usa | 0.80% | 0.20% |
Spread Btp-Bund | 126 punti | 10,96% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 1791.07 (-1.44%) | 4.25% |
Petrolio Wti | 82.34 (-2.50%) | -1.77% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1.1627 (0.15%) | 0.25% |
Cambio Eur/Gbp | 0.8447 (0.26%) | -2.11% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 dello 29/10/21
I market movers della prossima settimana
La settimana inizia con una carrellata di dati sul settore manifatturiero: dalla Cina arrivano l’indice dei direttori degli acquisti e l’indice manifatturiero Pmi Caixin relativi al mese di ottobre. Stessa musica negli Usa e nel Regno Unito, dove escono dati sui direttori agli acquisti nel settore manifatturiero sempre per il mese di ottobre.
Martedì 2 novembre occhi sulla riunione della Bank of Japan, che comunica le decisioni di politica monetaria, mentre mercoledì, con la piazza di Tokyo chiusa per festività, è la giornata della Fed. L’attenzione di mercati e investitori sarà catalizzata infatti dalle decisioni del FOMC, che lo stesso giorno terrà anche una conferenza stampa per spiegare le prossime mosse di politica monetaria.
Occhio anche all’indice Ism non manifatturiero a ottobre negli Usa e agli indici Pmi composito e dei direttori agli acquisti del settore servizi sempre a ottobre.
Giovedì sarà la volta della Bank of England, che comunica le decisioni sui tassi di interesse, mentre sul finire della settimana occhio al dato sul tasso di disoccupazione negli Usa a ottobre.