I fatti salienti della settimana
Consiglio in corso. Tanta carne sulla brace del Consiglio europeo, in calendario a Bruxelles il 21 e 22 ottobre. Energia, migrazioni, commercio, difesa comune, pandemia, ma anche dossier “Polexit” (ipotesi più complicata di quanto appare, secondo Politico), dopo la discussa sentenza della Corte polacca circa il primato del diritto nazionale su quello europeo.
A proposito di energia. Alla vigilia del vertice, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha esortato i 27 Paesi membri a lasciarsi alle spalle il gas naturale, non solo per accelerare la transizione all’energia pulita ma anche per rendere il blocco più indipendente dai fornitori esterni. Attualmente il 90% del gas è importato, e in grossa parte arriva dalla Russia. “Questo ci rende vulnerabili”, ha detto la presidente Ue.
E la Russia che fa? La risposta si può leggere, in controluce, nell’analisi degli analisti di Goldman Sachs, che hanno rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi del benchmark europeo del gas, dal momento che le forniture russe più magre del previsto stanno acuendo lo spettro di una scarsità di risorse per questo inverno. D’altra parte, le esportazioni di Gazprom verso i suoi principali mercati sono scese nelle prime due settimane di ottobre ai minimi dal 2014 per questo periodo dell’anno, in risposta al fatto che la domanda interna ha assorbito la maggior parte della produzione in più.
Gas o non gas? Questo è il dilemma. Da una parte serve ma non c’è, dall’altra dovremmo seriamente iniziare a metterci a dieta. Nell’imminenza della Cop26 di Glasgow (inizia il primo novembre), sono tornati a moltiplicarsi i richiami degli organismi internazionali.
Andiamo proprio bene. E alla Cop26 di Glasgow non parteciperà proprio il presidente russo Vladimir Putin: lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che non ha fornito dettagli sulle ragioni dell’assenza.
Cambiamento climatico. In compenso, l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha esortato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping a incontrarsi e a trovare un accordo sul clima prima della conferenza di Glasgow: l’ex presidente Usa Obama e lo stesso Xi Jinping fecero la stessa cosa nel 2015, prima del meeting di Parigi.
A proposito di Cina. Evergrande ha dichiarato falliti i negoziati per vendere il 50,1% della sua divisione di servizi immobiliari: l’operazione sfumata, da 2,6 miliardi di dollari, ha pesato sul titolo in Borsa, che ha reagito alla notizia con un -14%.
In compenso, il colosso ha evitato di cadere dall’orlo al baratro del fallimento pagando gli 83,5 milioni di dollari di coupon sul bond offshore in dollari scaduti il 23 settembre. Una mossa che gli ha evitato il default per un soffio, dal momento che i 30 giorni di tolleranza prima del default sarebbero scaduti sabato 23 ottobre.
Effetto immobiliare. A settembre i prezzi delle case in Cina sono calati per la prima volta in sei anni, segno, secondo Bloomberg, delle ripercussioni della crisi del settore immobiliare sull’economia del Paese.
Frenata alla cantonese. E si è attestato al +4,9%, a fronte del +7,9% del trimestre precedente, il tasso di crescita dell’economia cinese, soprattutto per via della frenata della produzione industriale a settembre. Un ruolo, in questo, lo ha avuto anche la crisi energetica in corso.
Nuove previsioni per l’Asia. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’Asia nel 2021 dal +7,6% al +6,5%. Malgrado ciò, rimarrebbe la regione in più rapida crescita a livello globale nell’anno in corso.
Migliorano quelle per l’Italia. E sempre per il Fondo monetario l’Italia è in una fase robusta di ripresa grazie al successo della risposta politica alla pandemia: riviste quindi al rialzo le stime di crescita per il 2021, al +5,8%, e per il 2022, al +4,2%. Ma l’Ocse, dal canto suo, ribadisce che il nostro Paese spende troppo per le pensioni e che serve una riforma del cuneo fiscale.
Il bilancio che verrà. Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento programmatico di bilancio destinato a Bruxelles, con dentro i principali provvedimenti che confluiranno nella legge di bilancio, sotto esame la prossima settimana. Valore complessivo della manovra, circa 23 miliardi.
Come si sono mossi i mercati questa settimana
Listini in rialzo. Settimana di guadagni per le Borse, dopo le schiarite sulla situazione di Evergrande. Nella seduta del 21 ottobre l’S&P 500 ha aggiornato ancora una volta il suo massimo storico, mentre tra l’altro prosegue la stagione delle trimestrali.
Titoli di Stato europei. Nella mattinata di venerdì si è andata stabilizzando la fiammata delle tensioni sui titoli di Stato europei, in particolare italiani, che ha preso il via sul finale della seduta di giovedì: lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni si avvia a chiudere la settimana attorno ai 110 punti base, con il rendimento del titolo attorno all’1%.
Treasury e Fed. I rendimenti del Treasury decennale sono balzati in settimana sopra l’1,70%: alla base, secondo Bloomberg, c’è la quasi totale certezza che la Federal Reserve presto ridurrà gli acquisti di obbligazioni.
Nuovi massimi per Bitcoin. Bitcoin ha toccato un massimo di quasi 67.000 dollari mercoledì, galvanizzato dal successo del lancio del primo etf collegato proprio alla criptovaluta.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Azioni Italia | 0.42% | 4.16% |
Azioni Europa | 0.06% | 1.79% |
Azioni Usa | 1.85% | 3.56% |
Azioni Cina | 3.27% | 7.64% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Bond governativi eurozona | -0.71% | -2.22% |
Bond governativi usa | -0.88% | -2.99% |
Bond corporate usa | -0.76% | -2.67% |
Spread Btp-Bund | 104 punti | 3,37% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 1809.695 (2.68%) | 0.46% |
Petrolio Wti | 82.96 (0.89%) | -1.77% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1.1608 (0.30%) | -0.35% |
Cambio Eur/Gbp | 0.8456 (0.02%) | -1.35% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 dello 22/10/21
I market movers della prossima settimana
Lunedì 25 ottobre attenzione all’indice IFO dalla Germania, mentre martedì 26 i riflettori si sposteranno sulla fiducia dei consumatori a ottobre e sulle vendite di nuove abitazioni a settembre negli Stati Uniti d’America.
Mercoledì 27 si conosceranno i principali ordinativi di beni durevoli a settembre sempre negli Usa, oltre al dato settimanale sulle scorte di petrolio. Giovedì 28 sarà la volta della variazione della disoccupazione in Germania e della decisione sui tassi d’interesse nell’area euro. Occhio poi alla variazione trimestrale del Pil statunitense nel terzo trimestre dell’anno.
Da segnalare, venerdì 29 ottobre, l’indice dei prezzi al consumo sempre nell’eurozona.