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Bollettino AO | Le trimestrali bancarie Usa spingono in alto i listini

I fatti salienti della settimana

Green pass, c’è chi dice no. Venerdì è entrato in vigore l’obbligo di esibire il green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Al via scioperi e proteste che potrebbero mandare in tilt aziende, scuole, fabbriche, uffici e trasporti.

Ad oggi gli over 50 che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino sono circa tre milioni. Intanto, però, è stata raggiunta e superata la soglia dell’80% di over 12 vaccinati con due dosi.

L’inflazione non si ferma. Continua a preoccupare la corsa dei prezzi – primi tra tutti quelli dei prodotti energetici. Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo sono cresciuti del +5,4% su base annua a settembre, un dato peggiore delle aspettative.

Anche in Cina l’indice dei prezzi – in questo caso alla produzione – è aumentato del 10,7% a settembre rispetto all’anno precedente, il tasso più alto degli ultimi 25 anni. Sotto le attese invece i dati sui prezzi al consumo.

Balzo anche in Italia con i prezzi al dettaglio che a settembre, secondo i dati definitivi resi noti venerdì dall’Istat, registrano un +2,5%, raggiungendo i livelli più alti dal novembre del 2012.

Lagarde resta ottimista. La presidente della Bce Christine Lagarde ha spiegato che la ripresa dell’economia globale sta continuando, ed è “sempre più avanzata” nell’area euro. Tuttavia, “resta disomogenea” a causa delle varianti più contagiose del Covid-19 e delle strozzature al commercio internazionale, che gettano un’ombra sulle prospettive di crescita a breve termine dell’economia globale.

Per Lagarde, “è ancora cruciale che il sostegno delle politiche economiche non sia ritirato prematuramente”, anche se le misure devono essere sempre più selettive. Sulla corsa dei prezzi, Lagarde ha assicurato: “Monitoriamo l’inflazione”. Ma la Bce continua a vedere il caro prezzi come “ampiamente legato a fattori temporanei”.

Fmi: vicini al picco. Il Fondo monetario internazionale ritiene che le interruzioni della catena di approvvigionamento e l’aumento dei prezzi delle materie prime siano la ragione dell’aumento dei prezzi al consumo. L’Fmi si aspetta che l’inflazione globale raggiunga l’apice alla fine del 2021 e ritorni ai livelli pre-crisi in molti Paesi entro la metà del 2022. Il Fondo ha anche rivisto al rialzo le stime di crescita per l’Italia: nel 2021 il Pil dovrebbe crescere del 5,8%, 0,9 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di luglio.

Crisi energetica, come siamo messi? Non benissimo. ArcelorMittal ha “messo in pausa” la produzione in alcuni stabilimenti europei a causa del caro energia che non consente la produzione di acciaio a costi economici, mentre Apple potrebbe ridurre i suoi obiettivi di produzione di iPhone 13 di 10 milioni di unità nel 2021 a causa della carenza di microchip.

I consigli di Bruxelles. La Commissione europea, da parte sua, ha proposto alcune misure che gli Stati membri possono mettere in campo per contenere gli aumenti delle bollette provocati dalla crisi energetica.

Tra i consigli non vincolanti ci sono tagli delle tasse, aiuti alle imprese e investimenti nelle rinnovabili. L’aumento dei prezzi dell’energia sarà al centro del Consiglio dell’Ue del 21 e 22 ottobre.

Transizione lenta. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, la transizione mondiale verso forme di energia più pulite è troppo lenta. Gli investimenti in energia rinnovabile vanno triplicati entro il 2030, se si vogliono rispettare gli impegni presi per il clima.

Tassonomia verde. Intanto, 10 Paesi Ue guidati dalla Francia hanno chiesto alla Commissione europea di riconoscere l’energia nucleare come fonte di energia a basse emissioni di carbonio e di considerarla come strumento utile nella transizione verso la neutralità climatica.

 

Come si sono mossi i mercati questa settimana

Impennata finale. Sul finire della settimana le piazze europee sono state trascinate al rialzo da Wall Street, la quale, dopo tre giornate consecutive di cali, ha festeggiato le trimestrali incoraggianti pubblicate dalle banche (quelle uscite finora, tra cui Citigroup, Morgan Stanley e Bank of America, hanno superato le aspettative) e il dato positivo sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Si è così appena archiviata la settimana migliore degli ultimi 7 mesi.

Anche il dato sull’inflazione Usa a settembre è stato accolto con sollievo: pur attestandosi su livelli elevati, i prezzi non hanno registrato la temuta impennata. Quanto alle indicazioni emerse dalle minute della Federal Reserve – cioè l’avvio del Tapering a novembre – si tratta di uno scenario già dato per scontato dai mercati.

Il Green Bond dell’Ue. L’Unione europea ha lanciato sul mercato la prima obbligazione verde a lungo termine, che alimenterà il fondo Next Generation Eu per un valore di 12 miliardi di euro. L’emissione, pari a 12 miliardi di euro e con durata 15 anni, è stata accolta in modo decisamente positivo: ha ricevuto domande per oltre 135 miliardi di euro.

Petrolio alle stelle. Sul fronte delle materie prime, il petrolio continua a veleggiare su prezzi record: il WTI vale quasi 82 dollari al barile, mentre il Brent tratta a 84,6 dollari al barile (livelli che non si vedevano da ottobre 2019).

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia 0.91% 2.92%
Azioni Europa 1.81% 0.81%
Azioni Usa 1.27% -0.82%
Azioni Cina 0.70% 0.22%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona 0.37% -1.24%
Bond governativi usa 0.80% -1.86%
Bond corporate usa 0.64% -1.43%
Spread Btp-Bund 103.5 punti 2,74%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 1774.21 (1.01%) -0.47%
Petrolio Wti 82.18 (2.17%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.1600 (0.42%) -2.08%
Cambio Eur/Gbp 0.8427 (-0.74%) -1.22%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.30 dello 15/10/21

 

I market movers della prossima settimana

Lunedì si comincia con diversi dati importanti in arrivo dalla Cina. Sarà pubblicato infatti il Pil annuale relativo al terzo trimestre. In arrivo anche i numeri sulla produzione industriale di settembre.

Giovedì avremo un’anteprima dei dati sull’inflazione dei prezzi al consumo di settembre dell’area euro.

Nel corso della settimana riceveremo inoltre molteplici informazioni sull’economia USA. Lunedì sarà la volta di produzione industriale e fiducia dei costruttori di abitazioni.

Martedì saranno pubblicati i dati su permessi edilizi e aperture di nuovi cantieri.

Giovedì e venerdì l’attenzione sarà catalizzata dagli indicatori anticipatori e dai PMI manifatturieri.

 



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