I fatti salienti della settimana
L’Italia richiude. La variante inglese del SARS-CoV-2, che sembra trasmettersi con una certa agilità, è diventata quella preponderante nel nostro Paese, specialmente in alcune regioni come la Lombardia, zona arancione rafforzato (ma forse presto rossa) dalla mezzanotte di venerdì 5 marzo.
Nuove chiusure in atto o in vista ovunque, anche sulla scia del primo Dpcm a firma Draghi, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Ma le (ri)chiusure impongono due cose: un’accelerazione sulle vaccinazioni e nuove misure di sostegno all’economia.
Vaccino, dove sei? L’Italia è stato il primo Paese europeo a bloccare di fatto l’export del vaccino AstraZeneca prodotto nello stabilimento di Anagni (provincia di Frosinone, Lazio): stop alla spedizione di 250mila dosi destinate all’Australia, col benestare di Bruxelles. L’Ema, intanto, si prepara a valutare non solo il vaccino Johnson&Johnson, ma anche il russo Sputnik V.
Decreto Sostegno. Il governo Draghi è al lavoro sul pacchetto di nuovi aiuti economici che dovrebbe ricevere il via libera la prossima settimana. Nel Decreto legge Sostegno rientrerebbero la proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali e i ristori per le aziende.
Come siamo messi. Secondo l’ISTAT, nel 2020 il PIL italiano è andato sotto i 1.600 miliardi per la prima volta negli ultimi 23 anni, con un -8,9% rispetto al 2019. Il rapporto deficit/PIL si è posizionato attorno al 9,5%, quello debito/PIL al 155,6%. Ancora in crescita l’inflazione. PMI manifatturiero ai livelli del gennaio 2018 (il PMI manifatturiero è in salita anche nell’Eurozona). A gennaio la disoccupazione nella zona euro è rimasta stabile all’8,1% rispetto a dicembre 2020, mentre è aumentata dal 7,4% del gennaio 2020.
Tasche profonde. Per dare agli Stati membri più respiro nel contesto dell’emergenza sanitaria, la Commissione Europea ha raccomandato di mantenere la sospensione del Patto di Stabilità anche nel 2022. Chiarito ciò, tra i Paesi UE si sta riaprendo il dibattito sulla riforma dei vincoli di Maastricht: si profila un nuovo braccio di ferro tra Paesi dell’Europa centro-meridionale e rigorosissimo nord.
A che ora arriva il piano? Nella settimana della prima apparizione pubblica di Donald Trump da quando ha lasciato la Casa Bianca (alla Conservative Political Action Conference di Orlando), il piano di sostegno all’economia USA da 1.900 miliardi proposto dalla Casa Bianca si prepara ad affrontare lo scoglio del Senato dopo l’ok incassato alla Camera.
“Resteremo accomodanti”. Intervenendo al Wall Street Journal Jobs Summit, il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito che la politica monetaria resterà accomodante fino alla massima occupazione e alla stabilità dei prezzi.
In un videomessaggio all’incontro annuale dell’Associazione tedesca delle piccole e medie imprese, la presidente della BCE Christine Lagarde ha detto che Francoforte “contribuirà a garantire che imprese e famiglie possano accedere ai finanziamenti di cui hanno bisogno per resistere a questa tempesta nella certezza che le condizioni di finanziamento non si irrigidiranno prematuramente”. È il miglior contributo “che possiamo dare per portare a termine il nostro mandato di stabilità dei prezzi”.
Assemblea al via. Si è aperta venerdì la plenaria dell’Assemblea Popolare Nazionale Cinese: conosceremo presto la bozza del 14esimo Piano quinquennale e quella del programma degli obiettivi a lungo termine per il 2035. Intanto la Cina ha fissato “sopra il 6%” il target di crescita del PIL nel 2021. Target di circa il 3,2% per il rapporto deficit/PIL e intorno al 3% per l’inflazione.
Occhio al manifatturiero. Il PMI manifatturiero cinese Caixin a febbraio è leggermente sceso rispetto a gennaio, attestandosi al 50,9, il dato più basso dal giugno 2019.
“Costi quel che costi”. Citando il “whatever it takes” di Draghi, il ministro delle Finanze inglese Rishi Sunak ha illustrato al Parlamento il pacchetto di misure per arginare il debito generato dalla pandemia: annunciato un aumento delle tasse sui profitti delle grandi aziende, dal 19% al 25%, a partire dal 2023.
Come si sono mossi i mercati
Effetto Powell su Wall Street e Treasury. Sarà forse stato casuale, ma Wall Street ha chiuso in calo dopo la pubblicazione del Beige Book della Fed. Secondo il Beige Book, l’economia ha registrato una “modesta ripresa da gennaio a metà febbraio”, anche se la maggior parte delle imprese “rimane ottimista per i prossimi 6-12 mesi, quando i vaccini saranno distribuiti maggiormente”.
E nonostante le rassicurazioni giunte da Powell nel contesto del Wall Street Journal Jobs Summit (vedi sopra), il rendimento del Treasury è salito ai massimi da un anno: segno che si teme un ritorno dell’inflazione, con conseguente rialzo dei tassi d’interesse1.
Buona la prima. Il Ftse MIB, insieme ad altri indici europei, si avvia a chiudere la prima settimana di marzo con un bilancio positivo (salvo grossi scossoni dell’ultimo minuto), fondamentalmente grazie alle performance di lunedì primo marzo.
L’ultima seduta della settimana, invece, ha fatto registrare un avvio in rosso, in scia alla reazione di Wall Street e dei Treasury USA alle dichiarazioni del presidente della Fed.
Per l’Italia, la settimana si chiude con lo spread BTp-Bund in ulteriore risalita.
Il petrolio s’impenna. Prezzo del petrolio ai massimi da due anni in scia all’accordo tra i Paesi OPEC+ per mantenere anche ad aprile i tagli alla produzione: nella prima mattinata di venerdì, il Brent consegna maggio era prossimo ai 68 dollari al barile, il WTI aprile vicino ai 65.
Indici azionari | |
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Azioni Italia | 1.45% |
Azioni Europa | 1.93% |
Azioni Usa | -1.51% |
Azioni Cina | -1.19% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | 0.53% |
Bond governativi usa | -0.85% |
Bond corporate usa | -1.20%% |
Spread Btp-Bund | 105 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,696.80 (-1.75%) |
Petrolio Wti | 65.96 (8.63%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.1922 (-1.10%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8617 (-0.31%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.15 del 05/03/21
I market movers della settimana
Martedì 9 marzo, oltre al PIL giapponese, conosceremo le previsioni dell’Autorità Internazionale dell’Energia nel breve termine. Mercoledì 10, focus negli States sull’indice dei principali prezzi al consumo e sulle scorte di petrolio greggio. L’11 marzo, sempre negli USA, tocca alle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e ai nuovi lavori JOLTs. Spazio all’indice dei prezzi alla produzione venerdì 12.
Giovedì 11 marzo tornerà a esprimersi la Banca Centrale Europea, con la decisione sui tassi di interesse e la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde. Infine, venerdì 12 marzo attenzione alla variazione del PIL britannico e alla produzione manifatturiera.