Conoscete il PMI? Ne abbiamo parlato spesso in questo Blog. Si tratta del purchasing managers index, cioè l’indice dei direttori agli acquisti.
La figura del direttore acquisti è, come potete immaginare, una figura chiave in un’azienda: si occupa di procurare gli input in vista dell’output e, quindi, ha il polso della situazione aziendale. Nei diversi Paesi i direttori acquisti appartengono ad un’associazione professionale la quale ad intervalli regolari svolge un sondaggio presso i propri associati. Questi sondaggi coprono vari aspetti degli andamenti aziendali, ad esempio la produzione, l’occupazione, i prezzi pagati e ricevuti, le aspettative le scorte, ecc… e tutti i risultati vengono riassunti in questo indice complessivo.
Se l’indicatore si trova sotto quota 50, segnala una congiuntura in frenata.
Guardiamo allora l’indice PMI del settore manifatturiero in Europa: 45,1. Non buono. Il risultato registra una contrazione superiore rispetto alle stime inizialmente rilasciate da Markit Economics in Agosto (45,3), contraendosi per il tredicesimo mese consecutivo!
L’indice PMI suggerisce che l’economia del continente deve lottare per evitare la recessione nel terzo trimestre 2012. Le condizioni del settore manifatturiero sono infatti peggiorate nella maggioranza dei Paesi, unica eccezione l’Irlanda, che a sorpresa presenta un valore superiore a 50, fanalino di coda della classifica è la Grecia. La BCE, che pubblicherà le proiezioni economiche la prossima settimana, ha affermato a giugno che il PIL dell’area euro potrebbe diminuire dello 0,1% quest’anno, con un tasso d’inflazione media del 2,4%.
Insomma, nessuna buona notizia al ritorno dalle vacanze: la crisi del debito sovrano e le maggiori misure di austerità hanno determinato una contrazione della spesa per consumi e delle esportazioni, indebolendo la domanda e colpendo così sia produzione che occupazione.