I fatti salienti della settimana
WTI, che storia. Per la prima volta da sempre, il valore del petrolio texano – una delle due qualità più pregiate, benchmark per il mercato mondiale insieme al Brent dei Mari del Nord – è sceso sotto lo zero.
L’incredibile crollo ha riguardato le consegne di maggio, e dunque i Futures in imminente scadenza. Ma ha comunque contagiato la scadenza di giugno, oltre al Brent. Alla base, la saturazione delle scorte e la flessione della domanda causa crisi globale da coronavirus.
Cosa dicono i produttori? Martedì i competenti ministri della coalizione OPEC+ si sono confrontati in una conference call non programmata, senza però individuare nuove misure politiche.
I tagli concordati i primi di aprile partiranno a maggio, ma secondo Bloomberg non basteranno a bilanciare il calo verticale della domanda dovuto agli effetti della pandemia di coronavirus sull’economia.
Nuove scintille e rimbalzo. Di fronte al lancio del primo satellite militare iraniano, il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha minacciato di colpire qualunque nave di Teheran che importuni le navi USA nel Golfo: nuove scintille in una zona incandescente che hanno provocato un rimbalzo dell’oro nero.
Inseguendo la fase due. Lo abbiamo detto e ripetuto anche noi: le pesanti misure restrittive messe in atto per limitare la diffusione del coronavirus stanno avendo effetti economici e sociali devastanti. Ecco perché, come dicevamo la settimana scorsa, ovunque non si parla d’altro che di fase 2.
Negli Stati Uniti – alle prese con l’incremento monstre delle richieste di sussidi di disoccupazione e con il crollo dei consumi, mentre è stato varato un nuovo piano di sostegno alle imprese e all’economia – Trump spinge per allentare il contenimento, tra le non poche perplessità di Anthony Fauci, immunologo e membro della task force chiamata a fronteggiare l’emergenza Covid.
Da noi, le anticipazioni ci dicono che la fase due inizierà il 4 maggio: i dettagli sono ancora tutti da conoscere, ma già si sa che non sarà un “liberi tutti”. E intanto si discute sull’app selezionata per il tracciamento dei contatti.
A proposito di ricadute economiche. I 27 capi degli Stati membri dell’UE si sono riuniti in teleconferenza giovedì 23 aprile e hanno approvato i tre strumenti per far fronte all’emergenza: MES a condizioni light, fondo antidisoccupazione SURE e investimenti BEI. Si è parlato anche della creazione di un Recovery Fund, ma qui è ancora tutto da definire.
Intanto da noi si attende il nuovo Documento di Economia e Finanza, oltre al Decreto Aprile.
PMI allo stremo. Tutto ciò mentre ad aprile l’indice flash PMI composito della zona euro è crollato a 13,5 punti, dopo i minimi storici (a quota 29,7) di marzo. L’indice flash PMI del settore terziario è precipitato a 11,7 punti, a fronte dei 26,4 punti di marzo. Ma anche la produzione manifatturiera ha subito una forte contrazione ad aprile, con l’indice flash PMI a 18,4 (38,5 a marzo).
Revisioni in vista. In tutto questo, le agenzie di rating si preparano a rivedere rating e outlook. E all’orizzonte si profila una pioggia di downgrade. Tra i destinatari potrebbe esserci l’Italia.
Per ora Moody’s ha deciso di lasciare il nostro merito creditizio invariato, considerata la natura “temporanea” della crisi. Previsto invece per la serata di venerdì 24 aprile il giudizio di S&P Global Ratings, secondo cui al momento l’Italia è BBB, due scalini sopra il “junk”, con outlook negativo.
La BCE rompe un altro tabù. E proprio in vista della raffica di revisioni al ribasso, la Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre fino al settembre 2021 i requisiti minimi di qualità del credito per le operazioni di rifinanziamento delle banche europee: saranno accettati anche titoli con un rating fino a BB. Archiviato dunque anche il tabù dei titoli sotto il livello Investment Grade.
Come si sono mossi i mercati
Non si chiude in bellezza. Il crollo delle quotazioni del petrolio e, in generale, le ripercussioni economiche del coronavirus si sono fatti sentire su tutti i mercati. La settimana non chiude in bellezza, nel contesto di due recentissime news: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i test condotti dalla Gilead Sciences su un farmaco per il trattamento del coronavirus non avrebbero dato i risultati sperati; ok poi al nuovo fondo per la ripresa da parte del Consiglio Europeo, ma non piace l’assenza di dettagli.
Sale lo spread BTP-Bund. Venerdì 24 aprile, in avvio di seduta, sul mercato secondario ha fatto un balzo la differenza di rendimento tra BTP e Bund, anche qui dopo che il Consiglio Europeo ha trovato una prima intesa sul Recovery Fund prospettando però tempi lunghi per la sua messa a terra.
Oro nero in recupero. Petrolio in rialzo sul finire della settimana: a sostenere le quotazioni sono alcune indicazioni su un possibile ulteriore taglio alla produzione e le tensioni tra Stati Uniti e Iran.
I market movers della settimana
Negli Stati Uniti in calendario ci sarà lunedì l’Economic Activity Index della Federal Reserve di Dallas. Poi tutti gli occhi saranno puntati sulle stime preliminari relative alla crescita del PIL nel primo trimestre: usciranno mercoledì, giorno in cui la Fed prenderà la sua nuova decisione sui tassi.
Giovedì verranno pubblicati i dati sulla spesa al consumo e sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Venerdì spazio all’indice ISM del manifatturiero.
Nell’area euro c’è attesa per le statistiche sul mercato del lavoro e per i prezzi al consumo, oltre che per la conferenza stampa della BCE: tutto in programma giovedì.
In Asia sotto i riflettori ci saranno il comitato di politica monetaria della Bank of Japan, che si riunirà martedì, e il PMI manifatturiero cinese, atteso giovedì.