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I portafogli Anticrisi tengono a bada la crisi

Pare che l’idea di diversificare i propri investimenti fosse caduta in disgrazia un po’ troppo rapidamente: dalla crisi Lehman in avanti non so quante volte mi è capitato di leggere o sentir dire che la diversificazione è morta, che non serve a nulla.

E invece diversificare è sempre utile. La crisi dell’Eurozona ha infatti offerto un’occasione di riscatto ad una vecchia e basilare regola di investimento: mai mettere tutte le uova in un unico cesto.

«Le mie merci non son tutte stivate nel ventre d’un solo vascello, né tutte destinate ad un sol luogo, né dipende l’intera mia sostanza dalla buona fortuna di quest’anno», dice Antonio nel Mercante di Venezia di Shakespeare. L’idea quindi non è certo nuova e, se la scriveva il Bardo, non è nemmeno noiosamente confinata nei sacri testi di finanza.

L’elevata incertezza dei mercati nell’ultimo quinquennio si è lasciata dietro di sé una lunga scia di dolorose perdite. Si è salvato, magari per un soffio, chi aveva portafogli ben ripartiti tra i vari fattori di rischio del momento. La paura è più contagiosa dell’ottimismo e quindi il potere della diversificazione quando le cose precipitano viene messo a dura prova dalla tendenza degli asset ad andare tutti nella stessa direzione. Tuttavia resta possibile individuare asset class, temi o stili d’investimento in grado di comportarsi in modo diverso dal resto del portafoglio che, in varia misura, soffre.

I portafogli Anticrisi costruiti da Advise Only a fine novembre 2011, nei giorni più neri della crisi finanziaria, prima della manovra del governo Monti appena insediato, offrono una dimostrazione pratica che la teoria a volte funziona, basta applicarla con buon senso. Si tratta di tre portafogli concepiti con una logica total return (cioè non inseguono questo o quell’indice, ma cercano di produrre una performance decente tenendo a bada il rischio) per durare un paio d’anni, ai quali in seguito se ne aggiunto un quarto, presentato a maggio 2012, pensato per durare un po’ di più.

Sono quattro ricette diverse, ispirate a differenti visioni della crisi dell’euro, ma che hanno in comune l’idea di diversificare accuratamente il rischio, utilizzando titoli di Stato ed ETF, cioè fondi quotati che replicano indici di mercato azionari ed obbligazionari.

Ora che siamo nel bel mezzo dell’estate, come stanno andando i portafogli Anticrisi?

Il peggior risultato, pari a un non disprezzabile 7,75% in circa nove mesi (periodo 30/11/2011-10/08/2012, parliamo sempre di performance lorde di fiscalità e costi di negoziazione), con un indice di rischio Advise Only pari a 19 (per dare un’idea, l’indice delle azioni italiane FTSE MIB ha rischio 75), appartiene alla ricetta EuroTsunami, adatta a chi, non fidandosi per nulla dei leader europei, come unica luce in fondo al tunnel vede quella del treno in arrivo che sta per travolgerci. Per i super-scoraggiati, ansiosi di difendersi da una possibile rottura dell’euro e dalle sue probabili nefaste conseguenze, la ripartizione delle sostanze avviene, eccezion fatta per un po’ d’oro, tra titoli di Stato con al massimo un paio di anni di vita residua e tutti extra-euro: dall’Australia alla Svezia, dalla Norvegia al Canada, passando per gli Usa e la Danimarca, senza trascurare i mercati emergenti.

La performance migliore, 11.72% (sempre da avvio ad oggi), ottenuta con un indice di rischio Advise Only pari a 19, è invece del portafoglio più ottimista, EuroOK. E’ il portafoglio che si addice a chi non cessa di credere che tutto si risolverà per il meglio in tempi non-biblici. In questo paniere c’è una notevole porzione di titoli di Stato italiani, un po’ di Borsa europea, un titolo di Stato belga e persino un pizzico di azioni bancarie, titoli da molti visti come polmoni virulenti in grado di minacciare la salute dell’intera vecchia Europa.

Nel mezzo, con una performance del 10,99% e un un indice di rischio Advise Only pari ad appena 14, si piazza il mix preferito da quelli che non si sbilanciano nel valutare gli eventi e si iscrivono quindi al partito del portafoglio Intermedio (al quale, per inciso, sono iscritto anche io). In questo caso la diversificazione è estrema perché non c’è netta scelta di campo: le obbligazioni governative sono sia di Paesi periferici dell’Eurozona (20% tra Btp classici e Btp collegati all’inflazione), che dei Paesi euro “Core” (Germania, Austria, Olanda, Finlandia), ma ci sono anche i titoli di Stato non euro (Usa, Australia, Canada, Norvegia), le Borse mondiali e un paniere di multinazionali europee del business alimentare, che noi consideriamo un ottimo tema d’investimento per questi tempi di scarsa crescita economica globale.

Infine, l’ultimo arrivato, EuroRinascita, in nemmeno tre mesi di vita porta a casa una performance del 3.64%, con un indice di rischio Advise Only basso, pari a 13. E’ un portafoglio concettualmente simile a Intermedio, quindi ad ampissima diversificazione, ma pensato per chi ha un orizzonte d’investimento che guarda un po’più in là dei due anni e per questo “spinge” maggiormente sulla componente azionaria.

Se confrontiamo questi risultati con quelli di alcuni dei principali mercati nello stesso periodo scopriamo che i tre portafogli hanno fatto decisamente meglio dell’oro (1,62%), delle azioni Emergenti BRIC (1,64%), delle azioni italiane (-4,72%) e di quelle euro (+3,98%), tutti investimenti con un indice di rischio Advise Only almeno doppio rispetto ai portafogli Anticrisi. Hanno invece battuto tutte le nostre ricette sia le obbligazioni dei Paesi Emergenti (19,63%), che le azioni Usa (12,74%). Il rischio di puntare su una singola asset class è comunque molto più elevato di quello che si affronta con un portafoglio ben costruito: a posteriori le performance possono sì apparire molto allettanti, ma a priori, cioè quando va presa la decisione d’investimento, si è di fronte all’ignoto e non si può sapere come andrà…meglio ripartire il rischio.

I portafogli Anticrisi sono sempre a vostra disposizione, aggiornati quotidianamente per performance, rischio e liquidità (in modo gratuito, ovviamente): per analizzarli o farli vostri “clonandoli”, basta accedere al sito www.adviseonly.com e cliccare Analisi Mercati / Idee di investimento, oppure, nella Community, cercarli tra i portafogli condivisi da Advise Only.

Buon Ferragosto.

Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

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