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Conti correnti e altri servizi bancari: come funziona la successione?

Come funziona la successione sui conti correnti?

In una serie di nostri precedenti post, vi abbiamo guidato tra le pieghe della successione “causa morte”1, approfondendo come funziona quella degli strumenti finanziari2 e cosa succede agli immobili3.

È giunto il tempo, oggi, di rispondere alle domande di chi in queste settimane ci ha chiesto chiarimenti sui conti correnti e i vari servizi bancari più o meno annessi e connessi. Ecco allora il nostro nuovo approfondimento.

 

La successione del conto corrente

Anche la successione del conto corrente può avvenire secondo legittima o tramite testamento. Alla morte del titolare, la banca lo congela finché non ha la certezza di chi siano gli eredi.

E non blocca solo i prelievi, i versamenti e i vari pagamenti, ma anche le eventuali deleghe concesse in vita dal defunto a terzi: nessuno di loro (moglie, marito, figli o altro) potrà operare sul conto corrente finché non saranno concluse le pratiche di successione.

Per essere in linea con la legge ed evitare di commettere reati, è bene che i delegati si astengano dal fare una qualunque operazione prima di aver comunicato l’avvenuto decesso.

Ora, il conto corrente può essere intestato solo alla persona defunta oppure cointestato con altri. Nel primo caso, per avviare la pratica della successione gli eredi devono comunicare alla banca l’avvenuto decesso presentato il relativo certificato di morte, insieme agli assegni inutilizzati, al bancomat e alle carte di credito e debito (che verranno tutti disattivati).

Per contro, hanno il diritto di sapere se esistono depositi, libretti di risparmio e/o titoli vari.

Se invece il conto è cointestato, diviene oggetto di eredità solo la quota di proprietà del defunto, che fino a incontestabile e inoppugnabile prova contraria (che non è sempre facilissima da portare) si intende pari al 50%.

 

Firma congiunta o firma disgiunta?

Ora, in caso di conto cointestato, la firma può essere congiunta o disgiunta.

  • Con la congiunta, il via libera a ogni operazione è vincolato alla firma di tutti gli intestatari, pena la non eseguibilità dell’operazione: in questo caso, il conto viene bloccato.
  • Se la firma è disgiunta, ognuno può effettuare operazioni in autonomia. Teoricamente il cointestatario potrebbe continuare a effettuare operazioni sulla sua quota anche dopo il decesso dell’altro, ma la banca per cautela tende a bloccare anche in presenza di questa eventualità.

In ogni caso, accertata l’identità dei legittimi eredi, la banca provvederà a sbloccare il conto e a distribuire le quote che spettano a ognuno.

Ultimo, ma non meno importante: la tassa di successione. Anche in questo caso va da un minimo del 4% a un massimo dell’8% dell’importo che è sul conto.

  • Per coniuge e figli è del 4%, con una franchigia di un milione di euro ciascuno.
  • Per fratelli e sorelle è del 6%, con una franchigia di 100 mila euro ognuno.
  • Per tutti gli altri parenti è del 6%, senza alcuna franchigia.
  • Per chiunque altro è dell’8%.

 

 

Ordini permanenti, bonifici in entrata, stipendio e pensione

Se chi è venuto a mancare aveva conferito alla banca ordini permanenti periodici, come bollette, affitto o altro, alla sua morte la società bancaria sospende tutti i pagamenti. Gli eventuali bonifici in entrata vanno a confluire nella massa ereditaria.

All’eventuale stipendio provvede il datore di lavoro, sospendendolo; quanto alla pensione, la banca dovrà restituire all’ente erogatore le somme eventualmente accreditate dopo la morte del destinatario.

 

Che fine fa il conto deposito titoli?

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di conto deposito titoli4. O meglio: di “deposito di titoli a custodia e amministrazione”. In sintesi: il cliente autorizza la banca a custodire e amministrare gli strumenti finanziari, cartacei o dematerializzati, inclusi in questo deposito (azioni, obbligazioni, quote di fondi d’investimento, certificati, azioni di SICAV, eccetera); e la banca, per contro, li gestisce in base alle indicazioni del cliente.

Questi strumenti, dopo il decesso del loro proprietario, andranno trasferiti agli eredi, che saranno chiamati a farsi carico della relativa tassazione. Ok, ma trasferiti dove? Allora: se gli eredi hanno già un conto deposito titoli intestato a loro o cointestato fra loro, gli strumenti confluiranno qui; altrimenti dovranno aprirne uno, cointestato o meno.

In alternativa, potranno disporre la vendita degli strumenti. Ma attenzione: tutti gli eredi dovranno sottoscriverlo, impartendo fra l’altro alla banca le disposizioni, sempre a firma di tutti, inerenti i rapporti sui quali accreditare il controvalore.

 

Due parole sui mutui e i prestiti

Come abbiamo accennato in un nostro precedente post, già menzionato sopra, accettando l’eredità gli eredi si accollano anche i debiti e le passività del defunto risultanti al momento del decesso: risponderanno quindi di mutui, prestiti e altro proporzionalmente alle quote ereditarie.

Mettiamo il caso di un papà che purtroppo viene a mancare dopo che ha accettato di fare da garante al figlio nell’ambito della richiesta di un mutuo: situazione tutt’altro che inusuale in Italia.

Ebbene, gli eredi dovranno rispondere anche delle eventuali garanzie personali rilasciate dal de cuius a favore di un istituto di credito in proporzione, anche qui, alle quote di eredità.

Insomma, accettando l’eredità dovranno farsi carico di tutte le fideiussioni, i pegni, le ipoteche e quant’altro della persona venuta a mancare.

 

Concludere in bellezza: la gestione patrimoniale

Quando il sottoscrittore della gestione patrimoniale muore, il mandato si estingue. Ne consegue che gli strumenti finanziari che compongono il portafoglio della gestione patrimoniale passano alla massa ereditaria.

Se la gestione patrimoniale è cointestata, il contestatario potrà disporre della quota di sua competenza.

 



1 – Successione, come fare e a chi rivolgersi
2 – Successione degli strumenti finanziari: come funziona?
3 – Successione, come funzionano le imposte sugli immobili
4 – Tutto quello che c’è da sapere sul conto deposito titoli

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

Ultimi commenti
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    Spiegazioni, puntuali e con molta chiarezza.
    Grazie

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    Nel caso di conto corrente cointestato di cui la sola persona che rimane vi riceve la pensione, il conto viene bloccato?
    in questo caso, come fa a continuare e non perdere la pensione?

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    Buongiorno nel caso un coniuge muoia non avendo figli ma essendoci in vita fratelli e sorelle del defunto il deposito titoli del defunto costituito solamente da titoli di Stato non entrando nella chiara azione di successione ereditaria vanno di diritto al coniuge superstite o devono essere ripartiti secondo le quote di legittima? E ancora un eventuale indennità TFR spettante al defunto che ancora era alle dipendenze di un’azienda non entrando nella dichiarazione di successione spettano al solo coniuge superstite o vanno divise con i fratelli e sorelle

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