I fatti salienti della settimana
La procedura di infrazione s’avvicina. L’Eurogruppo ha deciso di proseguire sulla strada che potrebbe portare a una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per debito eccessivo.
“La procedura è giustificata e continueremo i preparativi previsti dal Trattato”, ha detto il commissario UE Pierre Moscovici. Ma, ha aggiunto, “siamo pronti a tenere conto di ogni ulteriore elemento che l’Italia potrà fornire”.
Fitch manda un avvertimento. La controversia con la Commissione Europea sui conti pubblici evidenzia la persistente incertezza sulle dimensioni, i tempi e la natura della correzione fiscale dell’Italia, mentre l’ampio uso dei cosiddetti Minibot avrebbe implicazioni negative sul rating. Così scrive l’agenzia Fitch in una nota.
“UE è un’ancora di stabilità”. Il presidente della BCE Mario Draghi è intervenuto a Francoforte all’ottava conferenza dei Paesi dell’Europa centrale e orientale dichiarando che “il mercato unico ha creato prosperità nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, specialmente per quelli dell’area euro, generando convergenza nel reddito pro capite”.
L’UE, ha aggiunto, “è stata una fonte di crescita e un’ancora di stabilità”. Nessun riferimento invece a temi macroeconomici o di politica monetaria.
Trump ringhia in vista del G20. Il presidente Donald Trump ha minacciato di aumentare ancora i dazi sulla Cina se il presidente Xi Jinping non si incontrerà con lui al G20 in Giappone.
Nel dettaglio, Trump ha detto che potrebbe imporre tariffe del 25% o “di molto più del 25%” su 300 miliardi di dollari di beni cinesi.
Pechino ha fatto marcia indietro sulla proposta preliminare di accordo, ha detto il presidente USA. “A meno che non tornino a quella bozza, non mi interessa”.
Tensioni commerciali e petrolio. L’OPEC ha tagliato le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio a causa delle crescenti dispute commerciali e ha indicato il rischio di un’ulteriore riduzione nel resto del 2019.
“Permangono notevoli rischi al ribasso derivanti dall’escalation delle controversie commerciali, che si riversano sulla crescita della domanda globale”.
FCA-Renault? “Mai dire mai”. Così il presidente di Renault Jean-Dominique Sénard ha risposto a chi gli chiedeva se ci sia ancora qualche possibilità di fusione tra le due case automobilistiche.
Il top manager, che ha parlato a margine dell’assemblea degli azionisti svoltasi in settimana, non ha digerito granché lo stop imposto dallo Stato francese e dai soci giapponesi e sarebbe ben lieto di riprendere il dialogo.
Come si sono mossi i mercati
Trump fa il bello e il cattivo tempo. Positivo lunedì l’effetto della sospensione dei nuovi dazi USA a carico del Messico. Ma già nelle ore successive la retorica commerciale del presidente Trump ha ripreso a mietere vittime, specialmente sui listini statunitensi e asiatici. Prosegue intanto la fase altalenante delle Borse europee.
Volatilità nel Sol Levante. Al top da cinque mesi la volatilità del mercato dei titoli di Stato in Giappone, a causa delle voci secondo cui la banca centrale potrebbe essere pronta a tagliare i tassi d’interesse.
Spread BTP/Bund sotto i 260 punti base nel primo pomeriggio di venerdì. In settimana è stata collocata una serie di BoT e BTP su più scadenze, con rendimenti generalmente in calo. In Germania l’asta di Bund decennali ha segnato il minimo storico in quanto a rendimento.
Effetto BoJ anche sullo yen. Lo yen ha reagito alle parole del governatore Haruhiko Kuroda, secondo cui la Banca del Giappone può fornire ulteriori stimoli se necessario. Bene il peso messicano in scia all’accordo USA-Messico.
Focus sull’oro, balzo per il petrolio. Gli hedge fund riscommettono sull’oro man mano che si accumulano nuove preoccupazioni sull’economia mondiale.
Petrolio sostanzialmente stabile venerdì dopo il balzo del 13 giugno che ha fatto seguito alle tensioni scatenate dall’attacco a due petroliere nel Golfo dell’Oman: WTI sui 52 dollari al barile, Brent su quota 61.
Da segnare in agenda
Europa – Martedì 18 giugno verrà resa pubblica la nuova rilevazione ZEW sul sentiment sull’economica tedesca. Nello stesso giorno uscirà l’indice dei prezzi al consumo. Il 20 giugno è in programma l’uscita del bollettino BCE. Venerdì 21 spazio all’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, servizi e composito.
Gran Bretagna – Mercoledì 19 giugno uscirà l’indice dei prezzi al consumo annuale a maggio. Il 20 sono attese invece le vendite al dettaglio e la decisione sul tasso d’interesse da parte della Bank of England.
Stati Uniti – Martedì 18 giugno attenzione ai permessi di costruzione rilasciati. Il 19 proiezioni economiche del FOMC e decisione sul tasso d’interesse dei fondi FED, con annessa conferenza stampa (e scopriremo quale effetto hanno avuto le insistenze di Trump sul taglio dei tassi). Il 21 occhio alle vendite di abitazioni esistenti.
Giappone – Dichiarazione sulla politica monetaria della Bank of Japan.