I fatti salienti della settimana
L’Europa vota, la May se ne va. Ironia della sorte, sono stati i cittadini del Regno Unito a inaugurare, insieme agli olandesi, la tornata elettorale europea. Intanto a Londra ogni tentativo da parte del primo ministro Theresa May di riprendere un dialogo su Brexit è andato a vuoto. Non solo: dopo pressioni sempre più forti da più fronti (e forse con gli exit poll in mano), venerdì 24 maggio la May ha annunciato le sue dimissioni: lascerà la guida dei Conservatori il 7 giugno, mentre rimarrà a Downing Street fino alla scelta del successore.
Modalità bastone e carota: “on”. Il presidente USA Donald Trump ha vietato alle società statunitensi di utilizzare tecnologie e attrezzature Huawei, il che ha innescato la ritorsione cinese. Poi la concessione: fino al 19 agosto saranno consentite alcune transazioni con l’azienda cinese e le sue 68 filiali non statunitensi. La risposta? La Cina “è pronta a continuare i negoziati”, ha detto l’ambasciatore negli Stati Uniti Cui Tiankai a Fox News. Trump ha ribadito: un accordo commerciale con la Cina rimane una “buona possibilità”.
Le banche centrali non hanno premura. Fed e BCE hanno diffuso i verbali delle ultime riunioni di politica monetaria (del 30 aprile e primo maggio quella della Fed, del 10 aprile il meeting della BCE). Confermate le preoccupazioni sull’economia globale e l’effetto dazi. Non c’è premura: i tassi, per ora, non si toccano.
Allarme economia globale. L’OCSE ha di nuovo tagliato la stima sulla crescita globale (al 3,2% dal 3,3% di marzo), affermando che le barriere commerciali sono “nemiche della crescita”.
Il Giappone è tornato? Negli ultimi mesi l’economia nipponica è cresciuta inaspettatamente, anche se il rallentamento della crescita globale e le tensioni commerciali hanno frenato gli investimenti delle imprese.
Il PIL è aumentato del 2,1% su base annua nel periodo fino a marzo, sfidando le previsioni di una contrazione dello 0,2%. La crescita è stata alimentata dall’aumento delle esportazioni e da una diminuzione delle importazioni, mentre la domanda interna rimane debole.
Nuovo governo in India. Narendra Modi ha trionfato nelle 17esime elezioni generali indiane e si conferma alla guida del Paese per altri cinque anni. Una vittoria storica per la destra nazionalista induista, che si conferma prima forza in India.
Come si sono mossi i mercati
Indici USA in rosso. L’effetto Trade War si è fatto sentire sui principali indici statunitensi. Industria, tecnologia ed energia si sono rivelati i settori più colpiti, a causa delle preoccupazioni sul dossier commerciale.
Azioni tech nel mirino. Settimana decisamente negativa per i titoli del settore dei semiconduttori, dopo che i colossi statunitensi hanno aderito al diktat imposto da Trump tagliando le forniture a Huawei. Giù Intel, Qualcomm e Xilinx. Le azioni tecnologiche sono rimbalzate però in Asia, con Samsung che, in forte crescita, beneficia dei guai di Huawei.
Prezzo del petrolio a picco. La Trade War si fa sentire anche qui. Magra consolazione dopo le aperture di Trump su Huawei: Il WTI si è stabilizzato dopo il crollo di New York, ma è ancora diretto verso il suo più grande calo settimanale da dicembre.
Gas naturale e oro in pole position. L’oro si conferma ancora una volta tra le storie più interessanti della settimana. E possiamo aggiungere il gas naturale e il palladio.
Borse europee in attesa del voto. Tentano il recupero le Borse europee sul finire della settimana, dopo due sedute consecutive sotto pressione: si scommette sulle ultime aperture del presidente USA a proposito di dazi e Cina. Bene anche Piazza Affari. Vedremo cosa accadrà lunedì a “voti” fatti.
Da segnare in agenda
Stati Uniti – Martedì 28 maggio uscirà il rapporto sulla fiducia dei consumatori a maggio, mentre il 30 sarà rilasciato il dato sulla variazione (trimestre su trimestre) del PIL annualizzato nei primi tre mesi dell’anno. Il 31 maggio toccherà al sentiment dell’Università del Michigan e ai redditi e alle spese personali.
Cina – Venerdì 31 maggio focus sull’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero e non manifatturiero a maggio.
Europa – Qui saremo alle prese, oltre che con i risultati del voto, con i dati sulla fiducia di consumatori, industria e servizi. Attenzione, poi, all’indicatore del clima dell’attività commerciale. In Germania usciranno i dati sulla disoccupazione.
Regno Unito – Martedì 28 verrà diffuso l’aggiornamento sui prezzi delle case a livello nazionale, mentre il 31 maggio uscirà una nota sull’approvazione dei mutui.