I fatti salienti della settimana
Ed è subito earnings season. JPMorgan Chase ha registrato ottimi guadagni nel primo trimestre. Goldman Sachs, invece, ha mancato le stime sui ricavi da trading. Citigroup ha perso terreno in Borsa nonostante i suoi ricavi abbiano soddisfatto le attese.
Dazi, firma di un accordo a fine maggio? Gli alti funzionari di Stati Uniti e Cina stanno programmando nuovi colloqui nel tentativo di raggiungere un accordo entro l’inizio di maggio: a quel punto, il presidente USA Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping potrebbero firmare a fine mese.
Il rappresentante degli Stati Uniti Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin hanno in programma un viaggio a Pechino nella settimana del 29 aprile.
Segnali “bullish” dalla Cina. Il PIL è cresciuto più rapidamente del previsto nel primo trimestre, mentre la produzione industriale e le vendite al dettaglio di marzo hanno stra-battuto le stime. Tutto conferma che le misure di stimolo stanno funzionando e, di riflesso, potrebbero alleviare le preoccupazioni sulla crescita globale.
Fed, ipotesi tassi fermi fino all’autunno 2020. Il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha detto che i tassi potrebbero restare fermi fino all’autunno del 2020, posto che la banca centrale USA potrebbe tagliarli se l’inflazione desse segni di calo.
A proposito di inflazione. Quella dell’Eurozona ha avuto un rallentamento nel mese di marzo. Eurostat ha spiegato che i prezzi al consumo sono saliti dell’1,4% su base tendenziale, meno dell’1,5% del mese precedente. Su base mensile i prezzi al consumo sono cresciuti dell’1%, dopo il +1,3% del mese prima.
La variazione dell’inflazione core (depurata dalle componenti più volatili come cibi freschi, energia, alcool e tabacco) si è attestata all’1% su base annua, dopo il +1,1% di febbraio. Su base mensile è stata dello 0,8%, in linea con il dato del mese precedente.
Nell’intera UE si conferma il +1,6% anno su anno (come a febbraio), mentre su mese il dato ha segnato un +0,8%.
Se rallenta anche la locomotiva. La Germania, locomotiva della crescita europea, deve fare i conti con l’ultima previsione del governo, che non promette nulla di buono: l’espansione economica nel 2019 dovrebbe attestarsi allo 0,5% appena. Magra consolazione: l’indice ZEW è migliorato al 3,1 ad aprile dal -3,6 marzo, battendo le attese.
Campanello d’allarme per l’Italia. Bankitalia stima una crescita del PIL dello 0,1% nel primo trimestre. E Moody’s, che a metà marzo ci ha risparmiato un eventuale downgrade sospendendo il giudizio, in settimana ha lanciato il suo allarme: l’Italia invecchia, a rischio conti pubblici e vari settori dell’economia.
Come si sono mossi i mercati
Giorni di festa per le Borse europee. Chiuse da venerdì 19 a lunedì 22 aprile per il ponte della Santa Pasqua. In settimana i dati economici cinesi hanno infuso un po’ di fiducia tra gli investitori, cosa di cui hanno beneficiato i listini asiatici.
A Wall Street ha fatto il suo debutto, fra gli altri, Pinterest. Focus, ovviamente, sulla stagione delle trimestrali.
Bond, valute, petrolio: riassuntone. Spread BTP-Bund attorno ai 257 punti base sul finire della settimana. Qualche pensiero per l’euro, che nella giornata di giovedì ha avuto una brusca flessione nel cambio con il dollaro USA. Segnali di recupero per il prezzo del greggio nelle due più pregiate qualità, Brent e WTI.
Da segnare in agenda
Stati Uniti – Uno per ogni giorno della settimana. Lunedì 22 aprile, vendite di abitazioni esistenti a marzo. Martedì 23, vendite di nuove abitazioni. Il 24, scorte di petrolio. Il 25 toccherà ai principali ordinativi di beni durevoli. Infine, venerdì 26 arriverà l’aggiornamento sulla variazione trimestrale nel PIL nel primo trimestre.
Europa – Il 23 aprile è atteso l’aggiornamento sul rapporto debito/PIL, oltre a quello sulla fiducia dei consumatori. Attenzione, mercoledì 24 aprile, all’indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania. Ma uscirà anche il bollettino economico della BCE.
Giappone – Giovedì 25 aprile sarà la giornata della Bank of Japan, con la dichiarazione sulla politica monetaria, il rapporto sulle prospettive e la conferenza stampa.