I fatti salienti della settimana
Once upon a Brexit. Il governo del Regno Unito chiederà una proroga dell’uscita dall’UE: non più il 29 marzo ma il 30 giugno. L’Unione Europea si esprimerà in merito nel corso del Consiglio del 21 marzo: serve il voto unanime di tutti gli Stati membri. Ancora una volta, si procede a vista.
Una pausa senza limiti. Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato, in un’intervista tv, che l’attuale pausa del rialzo dei tassi non ha un chiaro limite temporale, considerato poi che l’inflazione si è attenuata.
La BoJ conferma tutto. La Bank of Japan ha confermato la sua politica monetaria: tasso di interesse a breve fermo a -0,1% e prosieguo degli acquisti di titoli di Stato.
TLTRO are back (o quasi). Le operazioni di finanziamento per le banche dell’area euro – le cosiddette TLTRO – in scadenza saranno sostituite da sette nuovi prestiti della durata di due anni, i cui interessi si muoveranno in tandem con il tasso di riferimento della BCE, invece del tasso fisso dell’ultima volta. Ma con incentivi commisurati al raggiungimento degli obiettivi di credito.
Giù il sipario sul Congresso cinese. Mentre i negoziati commerciali con gli USA sarebbero teoricamente alle ultime battute, in Cina il Congresso Nazionale del Popolo si è concluso con un discorso del premier Li Keqiang, il quale ha annunciato tagli alle tasse per sostenere la ripresa dell’economia cinese (obiettivo di crescita 2019 confermato al 6%-6,5%).
Come si sono mossi i mercati
Boeing a terra dopo la tragedia. S&P 500 e Nasdaq 100 in salita lunedì, sulle notizie di una fusione nel settore tecnologico e sui segnali di stabilizzazione delle vendite al dettaglio statunitensi.
Ma le protagoniste della settimana sono state le azioni aerospaziali, con Boeing sotto attacco dopo la tragedia del volo Ethiopian Airlines e il conseguente blocco a terra, ovunque nel globo, del modello 737 Max 8 protagonista di questo e di un altro drammatico incidente.
La prospettiva di un rinvio della Brexit ha disteso un po’ i nervi dei listini europei che comunque chiudono la settimana in positivo.
Lo shopping delle piccole banche. Il ministero dell’Economia ha collocato in asta BoT annuali con scadenza 13 marzo 2020 per 6,5 miliardi di euro. Rendimento in calo, ma domanda tiepida. Lo spread BTP/Bund si avvia verso il week end a quota 244 punti base.
Nota a margine: il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, presentando il suo libro “Anni difficili”, ha segnalato che sono le piccole banche italiane, e non le grandi, che stanno comprando i titoli del debito pubblico: una situazione da monitorare con attenzione.
L’ipotesi rinvio stabilizza la sterlina. La sterlina si è stabilizzata alla fine di una settimana resa volatile dalla serie di votazioni critiche sulla Brexit, risoltasi come visto con la proposta di un rinvio. Euro/dollaro USA sull’1,132.
Riad va ancora di cesoie. L’Arabia Saudita insiste sui tagli alla produzione, dal momento che le quotazioni del greggio rimangono ben al di sotto del livello auspicato da molti membri OPEC (Brent sui 67 dollari al barile e WTI sui 58 dollari).
Riad prevede quindi di produrre assai meno di 10 milioni di barili al giorno ad aprile, in linea con marzo e sotto le quote di febbraio.
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Da segnare in agenda
Gran Bretagna – Il 19 marzo l’ILO (International Labour Organization) diffonderà l’aggiornamento sul tasso di disoccupazione. Il 20 è in calendario il dato sull’indice dei prezzi al consumo.
Il 21 marzo la Banca d’Inghilterra comunicherà la sua decisione sul tasso di interesse (e ci si aspetta che lo lasci fermo allo 0,75%).
Europa – Il 19 marzo attenzione alla rilevazione ZEW del sentiment sull’economia tedesca. Il 21 la Banca Centrale Europea diffonderà il suo nuovo bollettino economico. Nello stesso giorno è atteso il dato sulla fiducia dei consumatori.
Venerdì 22 marzo attenzione all’indice dei direttori degli acquisti di manifatturiero e servizi e all’indice composito.
Stati Uniti – Il giorno clou della settimana sarà mercoledì 20 marzo, quando il FOMC della banca centrale USA prenderà la sua nuova decisione sui tassi di interesse (anche qui ci si aspetta una conferma del livello attuale) e diffonderà le sue proiezioni economiche. In programma la consueta conferenza stampa.
Il 21 attenzione al Leading Index, il 22 focus sul PMI manifatturiero rilevato da Markit.