Uno dei “market mover” più seguiti dagli operatori del settore è sicuramente quello delle earnings season, periodo durante il quale le società quotate rendono noti al pubblico i risultati raggiunti nell’ultimo trimestre.
Si tratta di un appuntamento utile a ricavare preziose informazioni, in grado di permettere – sia all’investitore retail che all’operatore professionista – di “tastare il polso” del mercato: chi sta generando valore? Quali sono le società che hanno deluso o sorpreso le attese del mercato? Quali sono i settori che stanno contribuendo maggiormente alla crescita (o alla caduta) dei mercati negli ultimi mesi?
Rispondiamo a quest’ultima domanda e guardiamo come si sta comportando il mercato americano, il motore delle economie sviluppate1. Con i dati aggiornati all’ultimo weekend, l’89% delle società dello S&P 500, il principale indice azionario americano, ha pubblicato i risultati dell’ultimo trimestre del 2018. Cosa ci raccontano?
Guardando all’utile per azione, un indicatore che racchiude la crescita degli utili in rapporto al prezzo di mercato, emerge che il 69% delle società dell’S&P 500 ha sorpreso in positivo gli analisti battendone le stime: un risultato buono, ma inferiore alla media degli ultimi 5 anni (71%).
Seppur in leggero rallentamento, i risultati aziendali raccontano che il mercato cresce bene e le società che lo compongono sono per lo più solide: i timori di dicembre riguardanti l’avvio di un bear market ci sembravano eccessivi, così come le previsioni di crescita infinita. Meglio sempre diversificare e ricordarsi gli obiettivi dei nostri investimenti.
