Parliamo spesso di Megatrend e dell’impatto sempre più tangibile che queste rivoluzioni hanno nelle nostre vite. Ci abbiamo fatto anche un portafoglio ad hoc1, in modo da catturare – anche finanziariamente parlando – gli effetti di quelli che sono cambiamenti a 360 gradi. Ora è il caso di dare qualche numero, giusto per rendere più concreto questo processo.
Secondo i dati raccolti dal centro IDC, nel 2018 sono stati spesi in tecnologia 1,1 mila miliardi di dollari. Spesa in tecnologia non vuol dire solo software e hardware: la frontiera della tecnologia si sta spingendo con sempre più forza verso tematiche riguardanti la cybersecurity, l’intelligenza artificiale e il cloud, giusto per citare i principali.
Questa dinamica è comprovata da quelle che sono le aziende nelle top ten della spesa in tecnologia dell’anno appena trascorso. A loro spetta quasi il 10% della spesa totale, e tra esse troviamo una grande eterogeneità di settori coinvolti: dal classico tecnologico, a quello dei beni di consumo, passando per il finanziario.
Amazon, Microsoft e Google (Aplhabet) hanno speso maggiormente nel cloud business, continuando il processo di crescita dei loro server per gestire la crescente mole di dati.
Walmart, rappresentante dei consumi retail, ha investito nella gestione dell’e-commerce e nella logistica, in modo da rendere più efficiente e competitivo il servizio on-line. Non è tutto: Walmart ha messo piede anche nel mondo della robotica, per usufruirne direttamente nei propri centri commerciali.
Cybersecurity e fintech sono invece gli investimenti di punta del mondo finanziario, con JPMorgan e Bank of America a incrementare un settore in continua espansione.
Le ultime previsioni dell’IDC calcolano che entro il 2022 più del 60% del PIL mondiale sarà di stampo “digital”: insomma, si tratta di una rivoluzione trasversale anche per l’economia, destinata nel corso dei decenni a certificare il passaggio dall’industrial economy alla digital economy.