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HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALE#biascomportamentali: non farsi sorprendere dall’avversione alle perdite

#biascomportamentali: non farsi sorprendere dall’avversione alle perdite

Si sa, a nessuno di noi piace perdere qualcosa, men che mai se si tratta di qualcosa di prezioso e/o che ci appaga. Ma l’aspetto sorprendente è che, in un certo senso, è molto più forte il dispiacere di perdere qualcosa che già abbiamo del piacere di ottenere la stessa medesima cosa.

In generale, quando ci confrontiamo con sentimenti di piacere o dispiacere, gli aspetti emotivi dominano su quelli razionali. E questo ovviamente vale anche quando ci troviamo di fronte a scelte d’investimento. Concediamoci, a questo punto, il solito esempio.

 

Quanto poco ci piace parlare di eventuali perdite

Prendiamo il signor Taldeitali e sottoponiamolo a un paio di “challenge”.

 

Come risponde a domanda il nostro interpellato? Se ci seguite da un po’, non vi stupirà sapere che la risposta cambia a seconda di come viene posta la domanda.

Nella fattispecie:

  • il signor Taldeitali replica alla sfida 1 scegliendo la risposta B;
  • lo stesso signor Taldeitali controbatte alla sfida numero 2 andando sulla risposta A.

Eppure, in linea di principio, la sola cosa che cambia è il riferimento alle eventuali perdite o agli eventuali guadagni. Perché questa discrasia?

 

Nella nostra testa, le perdite pesano di più

Semplicemente perché tutti noi diamo un peso differente e asimmetrico alla probabilità di realizzare un guadagno o una perdita.

È un po’ come avere in mano un buonissimo gelato in una calda giornata estiva: se il gelato ci cade per terra (anche senza macchiarci la giacca) per consolarci della perdita subita dobbiamo comprarne uno molto più grande.

Tirando le conclusioni, possiamo dire che l’avversione alle perdite è un atteggiamento non razionale rispetto alla probabilità di realizzare un guadagno o una perdita. In generale, il valore attribuito al potenziale guadagno è inferiore al dispiacere di realizzare una perdita di eguale entità.

 

 

Quale implicazione ha tutto questo negli investimenti?

Nel mondo degli investimenti, la più comune implicazione di questo principio di finanza comportamentale è che gli investitori tendono a essere fin troppo veloci nel convertire in denaro i guadagni del loro portafoglio personale e troppo lenti, invece, nell’adottare ogni eventuale iniziativa per bloccare le perdite.

E infatti, il più delle volte finiscono con l’agire troppo presto o troppo tardi. Ma ne abbiamo parlato anche qui. E di sicuro ci torneremo.

 


 

 

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