Il contesto
Nel dicembre 2017, il Gruppo dei Governatori delle Banche Centrali e dei Capi delle Autorità di Vigilanza (GHOS) ha raggiunto un accordo per la messa a terra del pacchetto di riforme regolamentari noto come Basilea III. Obiettivo principale è diminuire la troppa variabilità riscontrata fra le banche in materia di calcolo delle attività ponderate per i rischi (le cosiddette RWA).
Una variabilità che, oltre a rendere più difficile la comparazione dei coefficienti di capitale, compromette la fiducia degli operatori e aumenta il costo delle risorse raccolte sul mercato. Le riforme entreranno in vigore il primo gennaio 2022, dopo un regime transitorio di cinque anni previsto proprio per consentire un’introduzione graduale delle nuove regole.
Fra gli altri punti, Basilea III contempla precisi requisiti globali di liquidità e un monitoraggio regolamentare dell’indicatore di breve termine, il Liquidity Coverage Ratio, in base al quale le banche dovranno detenere attività liquide di elevata qualità sufficienti a fronteggiare un eventuale scenario di stress di 30 giorni di calendario nella raccolta di fondi sul mercato.
Attività liquide di alta qualità
In questo contesto si inserisce l’ETF Short Term Aggregate sull’eurozona targato UBS, che investe proprio in attività liquide di elevata qualità (High Quality Liquid Assets, in sintesi HQLA): il prodotto è stato quotato su Borsa Italiana mercoledì 4 luglio e il suo nome completo è UBS ETF – Bloomberg Barclays EUR High Quality Liquid Assets 1-5 Bond UCITS ETF.
Di fatto, si tratta del primo Euro Aggregate ETF investment grade con bassa duration (2.98) quotato a Milano che copre scadenze da uno a cinque anni la cui componente corporate gode di un elevato standard di qualità creditizia, mentre sono escluse le obbligazioni corporate finanziarie.
Questo comparto punta a replicare (prima delle spese) la performance del Bloomberg Barclays Euro HQLA 1-5 Years Bond Index in termini di prezzi e rendimenti, assumendo un’esposizione ai componenti dell’indice. Di seguito, la suddivisione per settore.
In linea con le indicazioni di Basilea III, le attività liquide di alta qualità cui si fa riferimento sono solo quelle che è possibile convertire facilmente e rapidamente in denaro, senza impatto sui mercati: quindi strumenti di liquidità, titoli di Stato, obbligazioni garantite dallo Stato e strumenti di debito societario di elevata qualità creditizia.
Passano la selezione gli strumenti che presentano un elevato standing creditizio, bassa volatilità e bassa correlazione con le attività rischiose, facilità e certezza della valutazione, quotazione su una piazza sviluppata e riconosciuta, nel quadro di un mercato attivo e di dimensioni apprezzabili.
A chi si rivolge
Con questa soluzione, UBS offre all’investitore retail un accesso standardizzato a strumenti di reddito fisso di alta qualità ed estremamente liquidi. Il comparto appare particolarmente indicato anche a tutti quegli istituti che, come prescrive Basilea III, sono tenuti a detenere un adeguato ammontare di attività altamente liquide, che possono cioè essere convertite in liquidità con la minima o con nessuna perdita di valore.
Tutte le attività classificate come HQLA devono avere comprovati trascorsi come fonte affidabile di liquidità sui mercati. Tre sono le categorie di HQLA prese in considerazione da UBS, con altrettanti livelli decrescenti di qualità: 1, 2A e 2B. Le attività di livello 1 possono essere incluse senza limiti, mentre quelle di livello 2 possono arrivare al massimo al 40% del capitale.
Informazioni generali sull’indice
L’indice replicato, come dicevamo, è il Bloomberg Barclays Euro HQLA 1-5 Years Bond Index (Total Return), che misura la performance dei titoli di debito nominali a tasso fisso denominati in euro di emittenti dell’area della moneta unica: titoli di Stato, titoli legati al settore pubblico, covered bond oppure obbligazioni societarie (escluse quelle finanziarie, come si è visto) con una scadenza di almeno un anno e non superiore ai cinque.
Il grafico che riportiamo qui sotto riproduce la performance dell’indice su base mensile, nel periodo compreso tra l’aprile del 2013 e lo stesso mese del 2018, e la mette a confronto con quelle del Bloomberg Barclays Euro Treasury 0-1 Years Bond Index e del Bloomberg Barclays Euro Aggregate 1-5 Years Bond Index, due indici che pure puntano sull’area euro e su scadenze corte (massimo un anno nel primo caso e non più di cinque nel secondo), ma con una maggiore presenza in pancia di titoli con rating tripla, doppia e singola A ma, proprio per questo, rinunciando a una parte del rendimento.