Benché non nutra il minimo interesse nell’analisi tecnica, ha fatto una certa notizia sui media finanziari la Death Cross, la “croce della morte” dell’oro di qualche giorno fa: la media mobile a 50 giorni si è affossata sotto quella a 200 giorni. Come potete facilmente intuire dal nome, questo non è considerato un buon segnale da chi segue l’analisi tecnica. E non solo da loro.
La cosa che lascia disorientati molti investitori e commentatori è che questa brutta performance dell’oro accade proprio mentre aumentano i timori di una guerra commerciale globale, sale l’incertezza politica in Europa e le Borse sono in declino.
Al momento della redazione di questo post, l’oro ha infatti perso il 3,5% da inizio anno, l’indice S&P 500 è sotto del -0,60%, mentre l’indice internazionale MSCI World AC del -0,95%. E così c’è chi teme che l’oro abbia perso le sue proprietà di bene rifugio.
Oro e Borsa
È una relazione difficile. Basta guardare il grafico seguente, che mostra la dinamica dei rendimenti giornalieri della Borsa USA (eccellente approssimazione della dinamica delle Borse mondiali1) rispetto a quelli dell’oro negli ultimi 40 anni. Ogni punto rappresenta una giornata sui mercati e, per quel giorno, leggete sull’asse orizzontale la performance dell’indice S&P 500, mentre su quello verticale la performance dell’oro. Tutto in dollari USA. Ho evidenziato in blu le giornate nelle quali la Borsa statunitense ha perso più del 5%.
Tendo a commuovermi un po’ quando un singolo grafico è ricco di informazioni come in questo caso. Mi asciugo le lacrime e vi offro una sintesi.
Innanzitutto, il grosso dei punti forma una nuvola tondeggiante, segno che non esiste una relazione netta e forte tra oro e Borsa. Insomma, i due mercati spesso si muovono con una certa indipendenza – in effetti la correlazione è prossima allo zero (-0,03 la correlazione lineare, -0,02 quella di Kendall) – e i movimenti di queste settimane s’incastrano perfettamente in questo quadro.
Inoltre, sia l’oro che le Borse sono piuttosto erratici, ed infatti entrambi hanno elevata volatilità: negli ultimi quarant’anni la volatilità annua è stata del 17,5% per la Borsa USA e del 19,7% per l’oro. Non è poco.
Entrambi gli attivi in questione non sono poi immuni da movimenti giornalieri di grande violenza – anche superiori al 10%. Per chi mastica un po’ di statistica e per chi è semplicemente curioso, questa tendenza all’estremo (le fat tail), si misura con l’indice di curtosi, che risulta allegramente superiore a 20 per la Borsa USA e superiore a 15 per l’oro (ndr: se i mercati si uniformassero agli improbabili dettami della finanza classica e seguissero una distribuzione gaussiana, questi valori sarebbero pari a 3).
Proprio nelle situazioni estreme c’è una certa correlazione (si parla di tail dependence): quando la Borsa va male, l’oro in media ha una performance positiva, e si vede anche ad occhio sul grafico. Sottolineo “in media”, e non “sempre”.
Dunque, si compra oro?
Tirando le somme, grazie alla sua bassa correlazione con la Borsa, quando si parla di diversificazione dei rischi di portafoglio, specie quelli estremi, l’oro ha un ruolo. Che però non va sopravvalutato: non ci sono certezze di protezione. E soprattutto, l’ipotetica protezione dell’oro è estremamente volatile.
Va però detto che le odierne valutazioni relative dell’oro rispetto alle azioni mondiali sono piuttosto buone – si veda il grafico seguente (più basso è l’indicatore, più l’oro conviene rispetto alla Borsa, su base storica).
Perciò, se temete che la prossima catastrofe economico-finanziaria sia alle porte (ndr: per quanto non bovinamente ottimisti, noi in AdviseOnly non crediamo ancora di essere sull’orlo della catastrofe di mercato), non è un brutto momento per acquistare un po’ d’oro.
Nel caso, fatevi un favore: evitate d’acquistare monete o lingotti, la cui capacità di smobilizzo è scarsissima (traduzione: per venderli è probabile che dobbiate offrire ampi e indesiderati sconti al compratore). I veicoli d’investimento più adatti al risparmiatore, per taglio minimo accessibile, facilità di negoziazione e buona liquidità, sono gli ETF sull’oro, con sottostante fisico, mi raccomando.