Ok il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia è stato approvato dall’Eurogruppo, questo è un fatto certamente positivo. Ora tocca al PSI (private sector involvement): si parla di un haircut del 53,5% dei titoli greci, e cedole medie del 3,65% nei prossimi 30 anni. Sembra assodato che la Grecia introdurrà retroattivamente le CACs per essere più… convincente e spingere gli investitori provati ad aderire al piano associato al PSI.
Cosa sono le CACs? Le Collective action clauses, in italiano le clausole di azione collettiva, permettono ad una maggioranza di obbligazionisti di accettare una ristrutturazione del debito, facendola diventare giuridicamente vincolante per tutti i possessori dei bond, compresi quelli che votano contro la ristrutturazione.
È solo un inizio, comunque. I rischi restano altini, in estrema sintesi:
- il pacchetto va approvato a livello di singoli governi per rendere effettivi gli aiuti (vale per Germania, Olanda, Finlandia, Estonia, Slovacchia – dovrebbe essere una formalità, dopo la decisione presa dall’Eurogruppo, ma non si sa mai, potrebbero emergere tensioni)
- inoltre il termine ultimo per l’accettazione del PSI è l’8 marzo, molto vicino al 20 marzo (data in cui scadono 14,5 miliardi di titoli di Stato greci), si rischia di vivere nell’icertezza fino all’ultimo;
- dulcis in fundo, in un “worst case” del Fondo monetario internazionale, pare che anziché ridursi al 120% circa nel 2020, il rapporto debito/PIL greco potrebbe invece essere pari a 160% – non un bel numero – anche se è di conforto sapere che ad Atene si insedierà un team che rappresenterà la Troika e monitorerà il rispetto dei piani.
Insomma, sia nel breve termine che medio-lungo ci sono ancora ostacoli da superare e molto lavoro da fare – difficilmente i mercati finanziari diventeranno monotoni nei mesi a venire.
La direzione è nel complesso positiva: guardando in prospettiva, la paura del disastro assoluto e il rischio sistemico estremo si stanno riducendo. Lo segnalano indicatori del mercato azionario (vedi grafico della volatilità implicita delle azioni area Euro, il VSTOXX), i mercati obbligazionari (vedi grafico spread BTP-Bund) e, in modo più globale e completo, il nostro Barometro del Rischio (lo potete controllare quotidianamente sia sul sito www.adviseonly.com) poco sotto quota 0,47, in lenta ma costante salita verso la “quota di sicurezza” 0,50. Segno di un calo oggettivo dei rischi a livello di sistema.
Grafico della volatilità delle azioni Eurozona: VSTOXX
Grafico dello spread tra rendimento decennale BTP-Bund