Draghi inizia a tirare i remi in barca mentre la Catalogna scopre la Costituzione spagnola. Facciamo insieme il punto sul mese che si è appena concluso e diamo un’occhiata a cosa ci aspetta.
Punti chiave
- La BCE taglia il Quantitative Easing. Per ora. Il piano della banca centrale è ora quello di proseguire con il QE almeno sino a settembre 2018, riducendo però gli acquisti da 60 a 30 miliardi a partire dal prossimo gennaio. Poi si vedrà.
- La Catalogna è (meno) indipendente. Il Governo spagnolo ha commissariato la Catalogna, indicendo nuove elezioni per il 21 dicembre. I mercati tirano dritti con assoluta calma, alla resa dei conti non hanno mai preso troppo sul serio le velleità catalane.
- La Cina ha le idee chiare. Nel 19esimo Congresso del Partito Comunista cinese, Xi Jinping è stato riconfermato Presidente e sono stati fissati gli obiettivi per i prossimi cinque anni.
- Zitta zitta, l’economia mondiale cresce. Il World Economic Outlook del mese di ottobre dipinge un quadro economico globale piuttosto roseo: l’economia mondiale dà segnali positivi e le aspettative del PIL su scala planetaria sono state viste al rialzo dello 0,1%, sia per l’anno in corso (3,6%), che per il 2018 (3,7%).
Grafico del mese
In Europa, parafrasando il Candido di Voltaire, sembra di “vivere nel migliore dei mondi possibili”, almeno per quanto riguarda i mercati finanziari. E questo malgrado le tensioni politiche che attanagliano la Spagna. Il 5 ottobre l’indice di volatilità VSTOXX (indice che misura la volatilità implicita delle opzioni sull’indice di Borsa Eurostoxx), ha toccato il suo valore minimo (9,19%) dagli anni 2000 – un valore che in altri tempi era proprio di obbligazioni a lungo termine.
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Commento generale
Il mese di ottobre si è chiuso molto bene. I mercati non si sono fatti per nulla intimidire dalla questione catalana, ed hanno continuato a macinare performance positive. Il nipponico indice Nikkei 225 si trova ai massimi dal 1996 e il numero di Borse che tocca nuovi limiti cresce mese dopo mese.
Se tralasciamo per un attimo le oscillazioni valutarie, di questi tempi spesso fastidiose per gli investimenti denominati in Euro, persino i mercati obbligazionari continuano ad offrire dei rendimenti decenti. Considerando il generale basso livello di rendimenti, è quasi un miracolo.
Chi è fuori dal mercato, cioè chi non possiede attivi rischiosi, oltre a mangiarsi le mani si concentra su ciò che potrebbe andare male. Chi è dentro, invece, vive alla giornata perché è consapevole che i guadagni messi a segno negli ultimi mesi potrebbero anche svanire velocemente.
I Fondo Monetario Internazionale ha dato poco confermato che l’economia globale se la cava tutto sommato bene, e i dati economici migliorano mese dopo mese. Le politiche monetarie globali sembrano sempre meno accomodanti, ma nei fatti, numeri alla mano, non è così. La BCE, ad esempio, ha sì ridotto il QE, ma acquistando circa 390 miliardi di euro fino a settembre 2018, è in grado di soddisfare circa il 40% delle emissioni di debito pubblico della zona euro. Non male.
I mercati stanno vivendo una fase piuttosto idilliaca: l’economia cresce senza inflazione, i tassi d’interesse salgono con dolcezza, normalizzandosi, e i decenti dati sugli utili aziendali danno ossigeno ai prezzi delle Borse, che per quanto siano non più da tempo a buon mercato, rimangono lontane dagli eccessi passati (leggasi bolla dot.com, ad esempio).
La storia insegna che l’eccesso di fiducia si paga a caro prezzo, tuttavia da qui a fine anno non ci sono ragioni per credere che questa fase da vento in poppa possa finire: questo dicono i numeri al momento.
Snapshot Mercati
Valutazione per asset class
Man mano che gli indici salgono, le Borse perdono qualcosa dal punto di vista del rapporto prezzi/fondamentali. Tuttavia il momentum degli attivi rischiosi è talmente positivo che le azioni rimangono attraenti.
Inoltre, le valutazioni relative tra asset class non sono cambiate: le commodities sono l’asset class con le migliori valutazioni (ma noi non amiamo questa asset class priva di reddito e mossa spesso da fattori stagionali o tecnici), seguite delle azioni, anche se complessivamente non esaltanti. Le valutazioni complessive dei mercati obbligazionari sono le peggiori.
L’Euro dopo aver perso qualcosa nel mese di ottobre continua a confermarsi una valuta prevalentemente sottovalutata.
[accordion title=” Come si legge il grafico?”]
Con l’analisi multicriteria sintetizziamo in un’unica matrice gli indicatori quantitativi che ci permettono di fare una prima scrematura sulle opportunità di mercato offerte dalle varie asset class: azioni, obbligazioni e materie prime. Ogni asset class viene analizzata in base a quattro criteri:
- rapporto prezzi/fondamentali (criteri Value);
- momentum a breve e medio termine;
- analisi del rischio sistemico;
- contesto economico.
In base al punteggio finale ricevuto, le asset class vengono classificate dalla più interessante alla meno interessante. L’analisi multicriteria è solo uno dei tanti strumenti di analisi che utilizziamo per leggere i mercati. Le scelte finali d’investimento vengono ponderate con l’analisi dello scenario di rischio prospettico e con un’overlay qualitativa (cioè ampie considerazioni non desumibili direttamente e semplicemente dai dati).
[/accordion]I portafogli
Ad ottobre i portafogli hanno beneficiato delle buone performance del mercato azionario e del recupero delle prezzo della materie prime. La tecnologia ed il Giappone sono i mercati che stanno sostenendo maggiormente i portafogli; al momento non siamo preoccupati della valutazioni, nonostante gli indici azionari si trovino per lo più ai massimi storici.
Da inizio anno, le performance dei portafogli si confermano prevalentemente positive. A breve termine il momentum positivo dei mercati azionari non sembra destinato a fermarsi.
[accordion title=”Portafogli Obiettivo”]Non abbiamo effettuato variazioni di asset allocation.
[/accordion] [accordion title=”Portafogli Tematici”]Non abbiamo effettuato variazioni di asset allocation. Nei portafogli Anti-crisi abbiamo sostituito l’ETF MSCI value (ISIN: IE00BP3QZB59) con quello Quality (ISIN: IE00BP3QZ601). Le valutazioni sono sempre meno attraenti: meglio alzare la qualità.
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[accordion title=”Portafogli Tattici”]
Non abbiamo effettuato variazioni di asset allocation.
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