Si dovrà attendere la prossima settimana per sapere cosa deciderà la Catalogna in merito alla possibile dichiarazione di indipendenza dalla Spagna. Intanto negli USA si comincia a vociferare su chi potrebbe essere il nuovo successore di Janet Yellen.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
Catalexit, sì o no? Si è tenuto domenica scorsa il referendum, ritenuto incostituzionale, sull’indipendenza della Catalogna dal Governo spagnolo. La vittoria del sì è avvenuta in un clima caotico, dove il voto non è stato ben controllato e la polizia è intervenuta per le strade (al fine di fermare la votazione) causando oltre 800 feriti. La tensione rimane alta, i mercati confidano che si possa trovare una soluzione “indolore “.
Who’s next? Janet Yellen, presidente attuale della FED, potrebbe non essere riconfermata il prossimo febbraio, quando il suo mandato sarà scaduto. Ha avuto inizio, infatti, l’elenco di nomi dei possibili candidati alla presidenza della Banca Centrale: tra i favoriti ci sono Jerome Powell, già membro del Board della FED, e Kevin Warsh, ex-governatore della Banca Centrale durante gli anni della crisi subprime.
Via libera alla manovra. La scorsa settimana, la nota di aggiornamento del DEF (Documento di Economia e Finanza) in vista della nuova legge di bilancio 2018 è stata approvata in Parlamento. La manovra di bilancio pianificata è di circa 19,6 miliardi di euro e si rivolge soprattutto ai giovani, favorendone l’entrata nel mondo del lavoro e alla lotta contro la povertà.
Grafico della settimana
I mercati azionari stanno risentendo della vicenda legata al referendum della Catalogna? Ad oggi sembrano aver accusato un po’ d’incertezza. Mentre in terreno positivo troviamo Germania (+7,42%), Europa (+4,5%) e Italia (2,6%), l’unica a restare in terreno negativo da più di un mese è la Spagna (-2,1%); non si è verificato al momento rischio sistemico, anche se la situazione resta con un certo livello di allarmismo, considerando anche che alcune banche (tra cui Caixe Bank e Banco Sabadell) stanno già pianificando lo spostamento della sede legale fuori la Catalogna.
Come si sono mossi i mercati
La settimana sulle borse si è conclusa in modo positivo per tutte le piazze fatto salvo per il FTSEMIB, che ha perso l’1,1% in seguito al peso negativo del settore bancario dovuto alle nuove norme imposte dalla BCE sui crediti in sofferenza, tuttavia resta uno tra i migliori mercati da inizio anno (+16,7%). Positive invece le borse dei Paesi Emergenti che consolidano la prima posizione da inizio anno (+27,9%).
Sul fronte delle valute si segnala il recupero del dollaro sia sull’euro che sulla sterlina, mentre quest’ultima ha registrato il peggior calo dell’anno rispetto al dollaro, chiudendo così la settimana al-2,7%: la motivazione potrebbe essere legata al crescente dissenso all’interno del partito di Theresa May in merito alla gestione sui negoziati della Brexit. Male sia oro che petrolio, che chiudono la settimana rispettivamente al 1,4% e -2,9%.
In agenda
Ecco i principali dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana (fonte: Bloomberg).
Europa – Dalla zona euro si attendono i dati aggiornati sulla produzione industriale, mentre per venerdì si segnala l’aggiornamento del rating sul debito sovrano greco, ad opera di Moody’s.
Regno Unito – Anche per il Regno Unito si attendono i dati aggiornati relativi alla produzione industriale.
USA – Attenzione alla pubblicazione delle minute relative alla riunione della FED dello scorso mese, utili a inquadrare meglio il Quantitative Tightening.
Giappone e Emergenti – Sul fronte dei Paesi Emergenti verranno comunicati i dati relativi alla produzione industriale per India e Sud Africa, mentre per la Cina si attende il valore dei PMI di settembre e il dato sulle esportazioni, attese in crescita del 9,5%.