Da quando le banche centrali sono entrate pesantemente nella vita dei mercati finanziari ed hanno “rianimato” i Paesi Sviluppati facendoli uscire dal coma della crisi, è opinione comune che una buona fetta dei problemi che tengono in scacco la politica possa essere risolta stampando moneta.
Ma come si crea la moneta? E chi crea moneta nel sistema monetario moderno?
Una visione superficiale ed erronea sarebbe quella di pensare che la creazione di moneta sia strettamente legata alla massa di depositi che i risparmiatori riversavano nelle banche, le quali fungendo da intermediari, a loro volta li facevano confluire nell’economia reale in forma di prestiti, creando così nuova moneta.
Beh, chiunque la pensi così, come detto, si sbaglia; il sistema monetario moderno funziona in maniera leggermente diversa.
Cos’è la moneta?
Nel corso del tempo la natura della moneta è cambiata1. Nei sistemi moderni, la moneta non ha alcun valore intrinseco (non possiamo più scambiarla con l’oro, ad esempio) ma “vale” perché viene accettata come mezzo di scambio per beni e servizi. La banca centrale ha il privilegio di essere l’unica istituzione legalmente nella posizione di poter emettere moneta e, in aggiunta, ha l’onere di mantenere stabile il valore della moneta stessa nel tempo.
Come sosteneva il celebre economista John Kenneth Galbraith, “Quando la moneta è cattiva, la gente la vuole migliore, quando è buona pensa ad altro”. E se oggi pensiamo ad altro (risparmiare, investire, consumare) è perché la nostra moneta, l’euro, è tutto sommato buona. Forse non tutti saranno d’accordo, ma tant’è.
A meno che non teniate i vostri soldi esclusivamente sotto il materasso in forma di contanti (che sarebbe comunque una pessima idea2), il reddito che generate è in larga parte conservato in un conto corrente sotto forma di registrazione informatica (moneta elettronica), oppure in un deposito su un conto a risparmio. Le banche commerciali, perciò, gestendo i rapporti di credito e debito tra gli attori economici (famiglie, imprese, istituzioni pubbliche), sono le custodi della moneta in tutte le sue forme.
Gli aggregati monetari
Le banche centrali, per adempiere al proprio lavoro, osservano l’evoluzione della moneta attraverso i cosiddetti aggregati monetari3 (in gergo definiti con le sigle M1, M2 o M3). La BCE, ad esempio, osserva il sistema monetario attraverso tre aggregati monetari, ognuno con le sue definizioni e particolarità:
Definizioni degli aggregati monetari dell’area dell’euro | |||
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Passività | M1 | M2 | M3 |
Banconote e monete in circolazione | X | X | X |
Depositi a vista | X | X | X |
Depositi con durata prestabilita fino a due anni |
X | X | |
Depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi |
X | X | |
Operazioni pronti contro termine | X | ||
Quote e partecipazioni in fondi comuni monetari |
X | ||
Titoli di debito con scadenza originaria fino a due anni |
X |
Fonte: BCE. Passività delle istituzioni finanziarie monetarie e delle amministrazioni centrali (uffici postali, tesoreria) verso residenti dell’area dell’euro diversi dalle IFM (escluse le amministrazioni centrali).
Per quanto la moneta fisica abbia un peso rilevante nella nostra vita quotidiana, le banconote e le monete rappresentano solo il 9,5% di quello che la BCE considera come moneta. Nel sistema monetario moderno infatti, la moneta è in larga parte costituita da depositi (per circa l’85%), dove i depositi a vista (immediatamente convertibili in contante) sono la parte più cospicua.
Come si crea la moneta?
Ora che ci siamo messi d’accordo sul significato, passiamo alla parte più delicata: come si crea la moneta?
Come abbiamo detto all’inizio, i depositi vengono custoditi dalle banche commerciali per le quali rappresentano un debito (passivo). Che cosa ci fanno le banche commerciali con questi depositi? Nella vita reale eseguono una miriade di operazioni, ma, per il momento, guardiamo all’elefante e diciamo che ne usano una parte come riserva, mentre il resto viene conservato in liquidità – sia mai che ci venga voglia di prelevare dal bancomat.
Una delle attività più importanti di una banca commerciale è senza dubbio l’erogazione di credito. Proviamo dunque a calarci nella parte ed immaginiamo di dover chiedere alla nostra banca un prestito per acquistare una casa. Supponendo che la banca sia così gentile da approvare la nostra richiesta, cosa succede a livello contabile?
Contemporaneamente avvengono tre operazioni fondamentali:
- la banca accredita sul mio conto corrente la cifra che ho chiesto in prestito;
- in capo a me si crea un debito nei confronti della banca;
- nel bilancio della banca si crea un credito nei miei confronti.
La questione fondamentale è che il credito che mi viene erogato dalla banca non esiste se non a livello contabile! La banca dunque non “sposta” alcuna somma di denaro da un fantomatico conto corrente pre-esistente al mio, ma di fatto “genera” un nuovo deposito. Ed è proprio così che viene creata la moneta.
Superfluo è specificare che la banca non presta soldi gratuitamente, quindi allo scadere del prestito dovrò restituire tutta la somma di denaro che ho ricevuto aumentata di un certo tasso d’interesse.
Da questo schema (semplificato) si dovrebbero evincere due caratteristiche fondamentali del sistema monetario moderno:
- le banche commerciali creano moneta ogni volta che concedono un “nuovo” prestito;
- la moneta viene distrutta ogni volta che il debito viene estinto (nel nostro caso nel momento in cui io ripago tutto il prestito alla mia banca).
Dal momento che le banche guadagnano ogni volta che concedono un prestito, dovrebbero avere tutto l’interesse a concedere dei prestiti. Quando non lo fanno è perché c’è qualcosa che non va (non possono, non vogliono o non sono in grado). Non è un caso se, dopo Lehman Brothers e lo scoppio della crisi dell’Eurozona, la crescita monetaria si sia decisamente ridimensionata.
La banca centrale non stampa moneta?
Sì, ma non come ce lo immaginiamo. (O come ce lo hanno sempre raccontato).
Partiamo da un presupposto: le banche centrali fungendo da “banche delle banche”: non hanno come passività i depositi, ma le riserve delle banche commerciali e, in parte, denaro contante (come illustrato sempre nel nostro schema semplificato). In un certo senso, le banche centrali non possono creare moneta perché non avendo depositi (vi ricordate la definizione iniziale?) non possono concedere nuovo credito. Per inciso, quando le banche commerciali chiedono alle banche centrali un finanziamento lo fanno per il brevissimo termine, fornendo sempre una garanzia e facendo leva sulle riserve della banca centrale.
Contrariamente a quanto comunemente si pensi, nei Paesi Sviluppati, le banche centrali cercano di controllare le riserve tramite il costo del denaro, ossia con i tassi d’interesse. Ma la moneta creata (o le riserve) dalla Banca Centrale non arriva nelle tasche di famiglie o imprese: viene accreditata nei conti delle banche commerciali (è per questo che viene detta anche moneta esterna), che si pensa possano riversarla nell’economia reale. Purtroppo, nei sistemi moderni, in nessun caso la quantità di riserva condiziona la capacità della banche commerciali di prestare denaro all’economia reale.
In conclusione, la banca centrale non è in grado di stampare moneta in modo vero e proprio, ma lavorando sul costo del denaro cerca di incentivare le banche commerciali a prestare denaro quando alcuni vincoli bloccano la creazione di moneta. Una delle attività più importanti della BCE è capire cosa blocca le banche e come intervenire. Ma questa è un’altra storia e magari ve ne parleremo in un altro post.
Tutto chiaro?
Il funzionamento delle banche centrali non è affatto semplice, ma è di vitale importanza per la sopravvivenza del sistema economico moderno.
1 – #ABCFinanza: il concetto di moneta
2 – Financial Brief | Non investire equivale a non rischiare?
3 – The ECB’s definition of euro area monetary aggregates, fonte: European Central Bank
Sandro Sartorio / Giugno 6, 2017
Qualche “vecchia”convinzione in effetti è caduta! Sui libri di economia sembrava più semplice e schematico. Scherzi a parte, davvero interessante e affascinante.
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Carlo Ghiringhelli / Giugno 9, 2017
Gentile dottor Caretta Mussa, La inviterei ad approfondire l’analisi riguardo a:
I) la nuova moneta e l’effetto Cantillon sul suo degrado;
II) il credito che ha imposto all’economia moderna il suo carattere ciclico (ciclo del risparmio e ciclo del credito), alla luce della legge di Say sulla produzione;
III) il bisogno di tenere sotto controllo l’intero sistema economico (di cui la finanza è solo una parte), tramite la politica monetaria delle banche centrali (con qualche dipendenza dai governi) ha eliminato la casualità nel senso della ‘distruzione creativa’ di Schumpeter.
Cordialità.
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lcsc / Giugno 10, 2017
A mio avviso per capire come funziona il sistema bisogna partire dall’inizio, in principio vi erano solo banche private che emettevano biglietti di credito, questi biglietti con valore nominale 100 venivano accettati tra banche in tempi di tranquillità, mentre in tempi di difficoltà il loro valore poteva essere ridotto o svalutato a seconda della affidabilità dell’emittente. Per ovviare a questo problema sono nate le banche centrali. Il sistema da privato è stato, per stabilizzare l’economia e garantire un sistema più “smooth”, reso PUBBLICO con l’introduzione della Banca Centrale, prestatore di ultima istanza e garante dell’emissione di Moneta della Banca Centrale, nonchè regolatore dei pagamenti. E’ importante per cui distinguere tra moneta della Banca Centrale e Moneta Bancaria. La prima è usata solo nel circuito interbancario come vera e propria liquidità, una banca può effettuare il pagamento per conto un cliente (debitore)solo trasferendo Moneta della Banca Centrale all’altra banca dove risiede il conto del creditore , se ne ha troppa perchè non la usa, può prestarla ad altre banche. La Moneta Bancaria viceversa è quella che è stata illustrata in questo articolo della BoE, il driver primario per la creazione della Moneta Bancaria è la DOMANDA di credito da parte del cliente la quale genera un nuovo deposito, che risiede nelle liability della banca e un credito negli asset. La Moneta Bancaria ha quindi un notevole impatto, primo la creazione del nuovo credito/debito implica un espansione del bilancio della banca,di fatto Leverage), secondo (e più importante concetto) questo consente di trasferire da un account all’altro il banale credito/debito senza spostare liquidità della Banca Centrale. Ciò implica che il credito è una forma di moneta di fatto accettata almeno “localmente ed internamente alla banca” come mezzo di scambio, fa riflettere il significato regionale delle nostre banche in italia e i potenziali effetti del mancato credito. Le banche tendenzialmente fanno prima credito poi trovano le riserve dalla banca centrale (MRO) o da altre banche oppure tramite raccolta. Come giustamente sottolineato le riserve non pregiudicano il prestito. Ultima cosa,la banca centrale SA quanta moneta della banca centrale è in giro MA NON quanta moneta bancaria, può limitarsi solo a influenzare i tassi di interesse e ripulire/scambiare moneta bancaria con moneta della banca centrale, ma non può controllare la moneta nel suo complesso. Questa è la mia visione (per ora) concorda ?
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Carlo Ghiringhelli / Giugno 10, 2017
Caro Icsc, il così detto banking storicamente presenta una duplice funzione: I) il deposito/custodia sicura e II) il prestito.
Tali funzioni non sono più separate a far tempo dal 1844, nel Regno Unito, fino ad oggi con tutte le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi, aggravate dall’istituzione della Banca centrale che ha stretti rapporti con il governo sempre bisognoso di denaro (tralascio in questa sede il problema del passaggio dalla moneta suono (solida in quanto ancorata all’oro) alla moneta fiat a corso forzoso/legale).
Tanto Le dovevo. Cordialità.
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lorenzo / Dicembre 13, 2017
Chiedo scusa ma non riesco a comprendere cosa voglia dire che “In un certo senso, le banche centrali non possono creare moneta perché non avendo depositi […] non possono concedere nuovo credito”.
Il QE non è “nuova moneta”, anche se non arriva nelle tasche dei poveri mortali?
Grazie
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Jacopo Caretta Mussa / Dicembre 14, 2017
Quando la BCE compra degli attivi finanziari da un fondo pensione (per esempio), il fondo riceve sul suo conto c/c lo stesso ammontare. La banca commerciale che fa da intermediario registra tale operazione, ma non crea dei nuovi depositi o nuova moneta, si limita a registrare l’operazione. Non basta il QE a fare in modo che le banche commerciali concedano dei nuovi prestiti (https://www.adviseonly.com/blog/capire-la-finanza/abc-finanza/abcfinanza-la-creazione-di-moneta-e-il-ruolo-delle-banche-centrali/). Nel prossimo post cerco di spiegarmi meglio con un esempio, grazie del suggerimento.
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lorenzo / Dicembre 18, 2017
Aspetto il nuovo articolo, ma la domanda non è cosa fanno le banche commerciali ma la spiegazione di “le banche centrali non possono creare moneta perché non avendo depositi…”. Grazie.
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Eraldo / Luglio 12, 2019
Articolo fuorviante e a tratti pieno di inesattezze (e sono gentile).
Secondo questo articolo:
1) le banche private creano moneta;
2) le banche centrali “in un certo senso non creano nuova moneta”
Purtroppo ci saranno molte persone, spero per voi, che non avendo studiato economia e non sapendo quali sono le leggi in materia, prenderanno queste falsità come oro colato.
Quando Draghi ha affermato che la bce crea nuova moneta, diceva il falso?
Lasciamo stare che non arrivi a circolare, sa quanti miliardi ha creato la bce con il QE?
Mi dica quanti ne hanno creato le banche private. Sa che la legge impedisce a chiunque altro non sia una.banca centrale di creare moneta?
Sa che le banche private prestano in ragione dei depositi (semplifico). Prestano, non creano.
Mi dica, da dove ha estrapolato queste erronee informazioni?
Ma qualcuno preparato tra voi ha letto questo articolo?
È davvero un pezzo di disinformazione
Se le serve, sono pronto a darle tutte le indicazioni del caso. Io non riesco a credere di aver letto cose che nemmeno uno studente del primo anno di economia avrebbe scritto.
Cordialità
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Redazione AdviseOnly / Autore / Luglio 15, 2019
Buongiorno Eraldo,
Ci dispiace deluderla ma la moneta creata dalle BC non entra direttamente in circolazione nell’economia reale (e quindi non crea nuovi depositi), ed è per questo che viene definita “moneta esterna”. Nuovi depositi (e nuova moneta) viene concessa dalle banche commerciali. Se vuole approfondire la questione le suggerisco questo bel paper della BoE: Money creation in the modern economy
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Eraldo / Luglio 20, 2019
Capisco l’arrampicarsi sugli specchi, ma dire che le banche commerciali creano nuova moneta è totalmente fuorviante.
Le banche commerciali mettono in circolo la nuova moneta creata dalle BC.
Ora, che questo processo di messa in circolo non stia funzionando è un altro paio di maniche.
È sbagliato far pensare che le banche commerciali creino moneta, è semplicemente un falso.
Le BC possono creare moneta.
Le Banche commerciali la mettono in circolo.
Cordialità
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Paolo / Luglio 10, 2021
La creazione della moneta tramite prestito è riportato direttamente su un articolo della BCE. E’ proprio così.
“Inoltre le banche commerciali possono creare moneta “interna”, ossia depositi bancari, ogni volta che erogano un nuovo prestito. La differenza tra la moneta esterna e la moneta interna è che la prima è un’attività per l’insieme dell’economia, ma non è una passività per nessuno. La moneta interna invece è così denominata perché ha come contropartita il credito privato: se tutti i crediti detenuti dalle banche verso il settore privato fossero estinti, la moneta interna creata sarebbe annullata. Quindi, è una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.”
Riferimento: https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html
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Eraldo / Luglio 12, 2019
Mi ascolti, legga da altre fonti.
Questo articolo non contiene informazioni giuste.
La cosa peggiore è che su questi argomenti non si può avere un parere anche perché ci sono delle norme da rispettare.
Solo la bc crea moneta.
Le banche private non possono che prestarla, ma è ben diverso dal crearla (anche perché sarebbe illegale).
Sa di quanto è aumentata la base monetaria in Europa a seguito dei QE? Secondo lei, quella moneta da dove deriva?
Sicuramente non può derivare dalle banche private, la legge è chiara.
Pensi ad una banca privata senza depositi, cosa presterebbe?
La bce, invece, ha il potere (stabilito da norma) di stampare moneta da zero!
Legga altre fonti, si fidi, basta osservare i dati, non c’è bisogno di inventarsi nulla.
Vorrei essere contattato da qualche responsabile di questo sito.
Non si può essere così impreparati e pretendere di fare informazione/educazione finanziaria.
Cordialità
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Roberto Pezzuto / Luglio 12, 2019
Capisco che è un articolo divulgativo, ma scritto così non capisce nulla (o peggio capisce male) il non addetto ai lavori, e – giustamente – si meraviglia chi invece conosce la materia.
Non si può in alcun modo, che sia intellettualmente onesto, spiegare la creazione della moneta senza fare riferimento al concetto di riserva obbligatoria e al corridoio delimitato da tasso overnight e tasso di rifinanziamento marginale
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salvino pilato / Luglio 16, 2019
Buona sera, questo articolo mi ha creato confusione, e nel mio piccolo e modesto parere, ho sempre saputo che dal 15 agosto del 1971 Nixon dichiaro’ a tutto il mondo che si poteva stampare denaro non piu’ in funzione della vecchia riserva aurea! Quindi si poteva stampare in maniera illimitata e senza piu vincoli. E aggiungo che il costo di una singola banconota sia di circa 11 centesimi o poco piu’.Correggetemi se dico delle fesserie. Grazie a chi mi sapra’ dire la verita’. Poiche’ vedo molta ipocrisia su questo argomento.
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Gianda / Ottobre 2, 2019
Buongiorno a tutti voi esperti.
Leggendo l’articolo che tra l’altro lo trovo interessante specialmente l’illusione di creare denaro con un prestito e distruggerlo restituendolo.
Va bhe in un certo senso senso è un modo forse per far capire che quel denaro se e dico se entra nel circolo economico crea una distribuzione di questo fornendo servizi o merci. Quando il denaro non può essere restituito causa fallimento o altro simile come lo definiamo?
Visto che naturalmente non è la stessa cosa stampare nuove monete o mettere in circolazione moneta moneta già esistente, anche se si potrebbe avere lo stesso effetto, visto che si aumenta la massa monetaria di un paese, mi domando se qualcuno ha davvero il controllo della situazione.
Senza contare che poi vi è la moneta scritturale. Quindi quella non stampata e forse nemmeno esistente.
Una volta era l’oro che faceva da garanzia alle Banche Centrali. Oggi un calcolo ipotetico.
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Carlo / Aprile 4, 2020
Leggo:
“La questione fondamentale è che il credito che mi viene erogato dalla banca non esiste se non a livello contabile! La banca dunque non “sposta” alcuna somma di denaro da un fantomatico conto corrente pre-esistente al mio, ma di fatto “genera” un nuovo deposito. Ed è proprio così che viene creata la moneta.
Superfluo è specificare che la banca non presta soldi gratuitamente, quindi allo scadere del prestito dovrò restituire tutta la somma di denaro che ho ricevuto aumentata di un certo tasso d’interesse.”
Quindi la banca crea denaro con “un click” ma in cambio vuole del denaro che invece richiede anni di lavoro (il denaro prestato a un privato, a una impresa)? Più gli interessi? Qualcosa mi sfugge. E se non mi sfugge è tragico
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Redazione AdviseOnly / Autore / Aprile 16, 2020
Buongiorno Carlo,
La banca crea un nuovo deposito (un prestito) solo se è in grado di farlo, ovvero: 1) ha il capitale (preso dal mercato o dai depositi); 2) può prendersi dei rischi aggiuntivi (rispetto tutti i requisiti patrimoniali richiesti); 3) ritiene la controparte affidabile rispetto all’interesse che richiede. Insomma, fa il suo mestiere che è quello di indebitarsi a breve e concedere prestiti a lungo termine.
Grazie
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carlo / Aprile 23, 2020
Grazie della risposta. Se sei cortese vorrei capire la cosa fino in fondo. Non mi è ben chiaro come la banca si indebiti. Mettiamo che presti 1.000 euro, si intende che questo diventa un debito per la banca? Ma un debito nei confronti di chi?
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Redazione AdviseOnly / Autore / Aprile 23, 2020
Quando la banca ti concede un prestito di 1000 euro nel suo bilancio aumenta sia l’attivo che il passivo di 1000euro. Quando tu lo restituisci sia l’attivo che il passivo tornano allo stesso livello di prima. Ora la banca non può aumentare all’infinito il suo attivo / passivo, ha dei vincoli.
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carlo / Aprile 25, 2020
Se non ho capito male: 1. i vincoli che ha la banca sono del tipo “non può fare prestiti per più di 10, 100 (dico a caso) volte il suo capitale”. 2. I soldi che restituisco non vanno a crescere il capitale della banca ma vengono “cancellati” andando a ripagare il debito stesso che la banca ha contratto. 3. Presumo che la banca guadagnai gli interessi e sia con essi che aumenta il suo capitale. Tutto corretto? Se così mi rimane un ulteriore problema. Essendo gli interessi spesso una bella fetta del denaro che torna alle banche sia considerando prestiti di lungo respiro come i muti sia considerando il fatto che la banca può emettere, presuppongo, prestiti per una cifra molto maggiore del suo capitale, questo denaro, gli interessi, da dove sbuca fuori? Chi lo emette? Se viene emesso dalle banche con lo stesso sistema non diventa impossibile da ripagare poiché genera ulterori interessi? In altre parole: se presto (emetto) 1000 e chiedo 1500 non si crea un buco da 500 nell’economia?
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