Bene i mercati azionari europei e italiani, ma la vera star resta anche questa settimana il Dow Jones: l’indice USA ha toccato i 21mila punti. Intanto il rialzo dei tassi da parte della FED è dato ormai quasi per certo, con la probabilità dedotta dai futures sui FED Funds intorno al 90%.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- L’Italia che non ti aspetti. L’Italia cresce più del previsto secondo l’Istat: nel 2016 il PIL si attesta al +0,9% rispetto al +0,8% preventivato dal Governo.
- Ma quale Brexit? Dopo che la Camera dei Lord ha approvato un emendamento per difendere i diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito, i tempi del “divrozio” potrebbero allungarsi.
- Sempre lo stesso Trump. Nel suo primo discorso di fronte al Congresso, il presidente USA Donald Trump ha ribadito i punti salienti della sua agenda economica: investimeti, taglio delle tasse e maggiore spesa militare.
- SnapChat vola in Borsa. Il social network del fantasmino chiude la prima sessione di Borsa con un rialzo del +44%.
- Sale l’inflazione, ma non quella core. Nell’Eurozona l’inflazione tocca la soglia target della BCE del 2% per la prima volta dal 2013, ma l’inflazione core è rimasta stabile allo 0,9%.
Grafico della settimana
Per il mercato, il rialzo dei tassi della FED si sta trasformando in certezza: la probabilità di un aumento dei tassi da 25 punti base nella riunione di marzo dedotta dai contratti futures sui FED Funds è salita al 90%.
Come si sono mossi i mercati
L’Europa e l’Italia rialzano la testa, ma sono gli indici americani che non smettono di sorprendere anche con un aumento dei tassi alle porte: il Dow Jones alza il proprio record storico a 21mila punti. L’aumento dell’inflazione e l’imminente aumento dei tassi penalizza probabilmente i mercati obbligazionari, che da inizio anno a livello internazionale rimangono leggermente positivi. Dopo quattro settimane scende l’oro.
In agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Dati importanti per l’Eurozona, a partire dall’indice Sentix sulla fiducia degli investitori di marzo, insieme alla lettura finale del PIL del quarto trimestre del 2016. Importante appuntamento giovedì con la riunione della BCE e la decisione sui tassi d’interesse di riferimento, oltre alle attese indicazioni sulla politica monetaria dell’istituto. In Germania sarà rilasciato il dato degli ordini di fabbrica e della produzione industriale del mese di gennaio. Occhi puntati su produzione industriale, bilancia commerciale e produzione manifatturiera della Grecia a gennaio. Da segnalare anche per la Francia i dati relativi alla produzione industriale e alla bilancia commerciale. In Spagna indicativi saranno tasso di disoccupazione e di inflazione. In Gran Bretagna saranno pubblicati i dati della produzione industriale e la bilancia commerciale, importanti indicatori in ottica “Brexit”.
USA – Negli Stati Uniti saranno pubblicati i valori degli ordini di fabbrica e la bilancia commerciale del mese di gennaio. Per il mese di febbraio saranno rilasciati il tasso di disoccupazione e la variazione dei salari non agricoli.
Giappone – Sarà pubblicato il valore del PIL destagionalizzato.
BRICS – In Brasile sarà noto il valore del PIL e in Russia indicazioni dal dato dell’inflazione.