Marine Le Pen lancia l’ipotesi Frexit e sui mercati si torna a parlare di rischio politico. Il FMI teme che la Grecia non raggiunga gli obiettivi di bilancio fissati dall’Europa. Il dollaro torna a crescere.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Dopo la Brexit, c’è la Frexit. Marine Le Pen ha annunciato che, qualora vincesse le elezioni, negozierebbe l’uscita della Francia dall’Unione Europea procedendo con la strada del referendum.
- In Cina, i deflussi di capitale non si fermano. Il Paese del Dragone ha speso oltre un miliardo di dollari per sostenere lo yuan, causando così una riduzione delle riserve in valuta estera che hanno toccato il minimo da 6 anni.
- Nuovi guai per la Grecia. Il Fondo Monetario Internazionale non è convinto che il Paese sia in grado di raggiungere gli obiettivi di bilancio fissati dall’Europa. Senza il FMI, la Germania minaccia di sfilarsi dal gruppo dei creditori, e senza aiuti la Grecia non sarebbe in grado di soddisfare i propri bisogni di capitale.
Grafico della settimana
Le dichiarazioni al vetriolo di Marine Le Pen sull’Europa hanno riacceso il rischio politico: il mercato dei credit default swap e i titli obbligazionari stanno incominciando a prezzare il maggiore rischio di credito francese.
Come si sono mossi i mercati
Settimana prevalentemente positiva con il dollaro che torna a crescere. Tra gli attivi rischiosi, tengono gli Emergenti, soffre l’Italia. Il rame cresce del 4,1% e tocca il massimo dal 2015.
In agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Il dato più atteso della settimana è senza dubbio il secondo dato preliminare del PIL del quarto trimestre del 2016, rilasciato a livello aggregato e di singolo Paese. In Germania è previsto in agenda il dato sulla crescita dei prezzi per il mese di gennaio e l’indice Zew delle condizioni economiche tedesche. Dal Regno Unito arriveranno i numeri dell’inflazione, del tasso di disoccupazione e delle vendite al dettaglio
USA – Tempo di calcolare l’inflazione anche dall’altra parte dell’Oceano; sarà infatti reso noto il tasso di crescita dell’indice dei prezzi al consumo e i dati delle vendite al dettaglio di gennaio. In agenda, inoltre, l’indice di produzione della Fed di Philadelphia.
Giappone – Atteso il dato sul PIL dell’ultimo trimestre 2016 e della produzione industriale di dicembre
BRICS – Dalla Cina arriverà il dato sull’inflazione, dato che sarà reso noto anche in Sud Africa.