Pochi giorni al referendum sulla Brexit: 50 milioni di cittadini inglesi decideranno se rimanere o uscire dall’UE? 4 grafici sugli effetti dell’attesa per l’esito del referendum sui diversi mercati.
È la settimana del referendum sulla Brexit. Questo giovedì circa 50 milioni di cittadini del Regno Unito si troveranno davanti a questa scheda e dovranno decidere se rimanere nell’Unione Europea o abbandonare e staccarsi dalla UE.
I sondaggi
Nelle ultime settimane, per quanto riguarda i sondaggi, c’è un vero e proprio testa a testa sugli esiti del referendum. Nessuna decisione – né quella di rimanere nella UE, né quella di uscire – sembra dominare sull’altra e questo significa che, ancora una volta, saranno probabilmente coloro che non hanno ancora le idee chiare a determinare l’esito.
Il mercato azionario
Il rischio di un’eventuale Brexit potrebbe avere delle forti ripercussioni sui mercati azionari, non solo inglesi, ma anche globali. Nell’ultima riunione di Bank of England il Governatore Marc Carney ha affermato che la Brexit è il ‘più grande rischio che dovrà affrontare l’economia inglese’.
È dello stesso parere anche Janet Yellen; infatti nella decisione di non modificare i tassi della Fed è rientrato anche l’argomento Brexit e le forti conseguenze per le condizioni economico/finanziarie dei mercati mondiali che l’eventuale uscita potrebbe avere.
Inevitabilmente questo clima di incertezza e di paura è percepibile anche sui sui mercati, basta guardare l’andamento della volatilità del mercato azionario inglese, rappresentato dal suo indice di riferimento, il FTSE100. Il grafico mette in luce il fatto che la volatilità, e quindi la turbolenza, sul mercato azionario abbia raggiunto i livelli dello scorso febbraio, quando il primo ministro Cameron ha annunciato la fatidica data del referendum, e anche della crisi dei mercati della scorsa estate, determinata dal rallentamento dell’economia cinese e quindi dell’economia globale.
Il mercato valutario
La sterlina inglese sarà uno degli elementi che risentiranno immediatamente dell’esito del referendum.
In caso di esito favorevole all’uscita, la moneta potrebbe subire un forte deprezzamento, a causa dei minori investimenti esteri.
Gli investitori si stanno muovendo sul mercato valutario al fine di ricercare un minimo di protezione dai forti movimenti al ribasso che potrebbe subire la valuta della regina; questo lo si può notare dall’andamento della differenza tra la volatilità implicita delle opzioni at the money a 3 mesi e quelle a 1 settimana, che raggiunge valori minimi.
Il mercato obbligazionario
Al momento lo spread tra il rendimento dei corporate bond investment grade inglesi e quelli europei non ha registrato particolari movimenti e continua ad essere costante. Una possibile uscita, e quindi un minore flusso di investimenti esteri, potrebbero mettere sotto pressione i rendimenti dell’obbligazionario corporate Oltre Manica.
Rischio Paese
Tutta questa incertezza si riflette anche sull’andamento dei CDS, ovvero sui contratti di assicurazione contro il default dell’intero Paese. Andando ad osservare l’andamento del contratto a scadenza 10 anni è possibile constatare un incremento del livello del costo per la protezione contro il default del Regno Unito, in particolar modo da gennaio in poi. Tuttavia questo livello al momento sembra oscillare tra i 35 e i 40 punti: valore non preoccupante.