La ricchezza fa (davvero) la felicità?
I soldi non danno la felicità… O sì? Per cercare di capirlo abbiamo messo a confronto il grado di soddisfazione nella vita e il reddito pro-capite lordo (a parità di potere d’acquisto) dei principali Paesi OCSE[1]. Il tutto standardizzato intorno alla mediana del campione, così da poter individuare a colpo d’occhio quale Paese è relativamente più o meno felice di un altro, oppure chi è più o meno ricco.
Cosa ne viene fuori?
Ecco i risultati: tra i più ricchi e più soddisfatti della propria vita (quadrante in alto a destra) spiccano i Paesi nordici e gli Stati Uniti. Non stupisce granché.
Nel quadrante opposto invece, tra quelli con il reddito lordo più basso e meno soddisfatti (insomma i più sfigati), ci sono la Grecia (chissà perché?), il Portogallo e l’Ungheria.
L’Italia, insieme al Giappone, è tra i Paesi meno soddisfatti, ma mediamente benestanti.
Guardando il grafico, balza all’occhio poi che il quadrante dei “soddisfatti ma con reddito basso” è praticamente disabitato, Brasile a parte.
Per completezza, va segnalato che gli indicatori presi in esame non tengono conto di moltissimi fattori importanti – uno per tutti, la concentrazione della ricchezza nella popolazione. Detto questo, resta il fatto che dal grafico emerge una considerazione chiara: forse i soldi non fanno completamente la felicità, ma di certo aiutano molto.
E voi cosa ne pensate?
Riccardo Valerio / Marzo 18, 2016
Interessante lo studio dell’OCSE, ma come al solito va preso più che con le pinze. L’asse orizzontale è infatti impostato sul reddito lordo degli individui, ma per ottenere una chiara e più veritiera fotografia bisognerebbe considerare il costo della vita che varia da paese a paese. Il reddito lordo è solo un numero privo di significato se non messo in relazione con il potere d’acquisto.
/
Jacopo Caretta Mussa / Marzo 18, 2016
Riccardo la misura dell’OCSE tiene conto del potere d’acquisto, non sono mica fessi :). Come dici tu non è una misura perfetta, tutti i numeri vanno presi con le pinze e interpretati. Infatti, la stima non tiene conto delle diverse tassazioni (che incidono sul reddito netto) e della disparità di reddito per esempio. Ma è un bel grafichetto lo stesso, da venerdì.
/
Riccardo Valerio / Marzo 18, 2016
Beh di fatto non ne tiene conto se come dici giustamente non si fa la distinzione con il reddito netto che è quello che realmente “entra in tasca” ad una persona. Se in più ci metti la tassazione sui prodotti (la nostra IVA ad esempio che varia a seconda dei prodotti) e il paniere di beni analizzato (che varia da paese a paese e che spesso include incongruenze con le reali necessità), detto fatto che il grafico non corrisponde proprio ad una fotografia veritiera. Non a caso nella parte più alta dell’asse orizzontale troviamo i paesi nordici. Comunque ti do ragione, un bello spunto su cui discutere.
/
fabrizio / Marzo 18, 2016
scusami, ma perchè la Francia compare 2 volte? quale è quella giusta?
/
Jacopo Caretta Mussa / Marzo 21, 2016
Perchè l ho messa due volte per errore. Quella giusta quadrante in basso a destra.
/
Massimo Vicari / Maggio 13, 2016
c’è anche un “pologna” 😉
/
roberto / Marzo 24, 2016
miglior rapporto sforzo (reddito) / rendimento (soddisfazione) ce l´ha il brasile…il take it easy funziona!
/
Massimo Vicari / Maggio 13, 2016
Mi vien da notare come i paesi più felici siano quelli dove mediamente la gente rispetta la “cosa pubblica” e dove lo Stato si prende cura dei propri cittadini ( U.S.A a parte ). molto interessante. In Italia ci lamentiamo e basta 🙂
/