È avvenuto il sorpasso: Google ha battuto Apple diventando la società con la capitalizzazione di mercato più alta al mondo. Alphabet (ex Google), vale oggi 531,019 miliardi di dollari, contro i 523,852 miliardi di dollari del colosso di Cupertino. Al terzo posto troviamo Microsoft e al quarto, per la prima volta nella top five delle società a più alta capitalizzazione, Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg è riuscito infatti a superare Berkshire Hathaway, la holding americana di Warren Buffet, che capitalizza 310,953 miliardi di dollari, e il colosso petrolifero Exxon Mobil, ‘fermo’ a 310,513 miliardi di dollari.
Naturalmente quello che balza all’occhio è che, tra le prime quattro società, tre sono tutte basate nella Silicon Valley, chiaro sintomo dell’importanza che il settore tech ha progressivamente assunto nei mercati azionari, soprattutto a discapito delle grandi società petrolifere che, complice il drastico calo del prezzo del petrolio, hanno via via perso posizioni in classifica.
È interessante guardare la stessa graduatoria facendo un salto temporale indietro di una decina di anni.
Al primo posto, complice soprattutto il prezzo del petrolio che valeva più del doppio (circa 65 dollari al barile) c’era Exxon Mobil; la maggiore compagnia petrolifera statunitense aveva infatti una capitalizzazione superiore a quella attuale e si attestava sui 381 miliardi di dollari. Medaglia d’argento per General Electric, multinazionale statunitense attiva in diversi settori, oggi invece all’ottavo posto con una capitalizzazione ridotta a 266,525 miliardi di dollari. Stabile al terzo posto c’era sempre Microsoft che, allora, sul mercato valeva 284,581 miliardi di dollari ed era l’unica rappresentante del settore tech. In questi dieci anni il gruppo di Redmond, anche se con qualche passo falso (acquisizione di Nokia in primis) è dunque riuscita a tenere testa alle altre grazie alla diversificazione dei prodotti (per esempio il servizio di cloud per privati e per le imprese). Gli ultimi due posti della classifica erano occupati da un altro colosso petrolifero BP (con 237,304 miliardi di dollari) e da Citigroup, attualmente il terzo gruppo bancario degli USA, che dieci anni fa capitalizzava 224,40 miliardi di dollari – più del doppio rispetto ai 120,410 miliardi di dollari di oggi, che gli sono valsi il ventinovesimo posto.
In questi dieci anni la grande crisi, e i relativi strascichi, e la digitalizzazione di qualunque servizio hanno cambiato molte cose. Non ci sono più al comando i colossi petroliferi o i forti gruppi bancari (il primo della lista è Wells Fargo con una capitalizzazione di poco meno 250 miliardi di dollari e fermo al decimo posto) ma le società tech che, grazie ai forti investimenti, stanno entrando ogni giorno in nuovi settori, rafforzando sempre più la loro presenza a discapito delle società più datate che spesso faticano a stare al passo con i tempi.
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