La scarsa educazione finanziaria – lo sappiamo bene – è uno dei mali che affliggono la popolazione italiana (e non solo). Ma per riuscire a orientarsi nel mondo degli investimenti è necessario avere ben più di qualche nozione di base, a maggior ragione in un contesto di mercato complesso e incerto come quello attuale: per questo è importante prendere confidenza fin da bambini con concetti come risparmio, pianificazione, interessi, rischio e così via.
Noi di AdviseOnly siamo impegnati in prima persona a sostegno dell’educazione finanziaria, sia con questo blog sia con le idee di investimento che proponiamo sul sito www.adviseonly.com. Il mondo del risparmio infatti è ampio e complesso e affrontarlo senza un’adeguata “armatura” può essere molto rischioso: La conoscenza è l’arma migliore per evitare tranelli e fregature.
Oltreoceano (molto più che da noi) il tema della formazione finanziaria nelle scuole ha ormai assunto un certo rilievo , tanto che il Consumer Financial Protection Bureau – l’ufficio di tutela dei consumatori Usa nel mercato del credito – ha recentemente diffuso uno strumento per gli insegnanti che spiega tutto ciò che i bambini dovrebbero sapere di finanza in ogni fascia di età.
Non solo: il documento messo a punto dal Cfpb fornisce una sorta di griglia di valutazione su cui i docenti possono basarsi per giudicare il livello di apprendimento degli alunni su ogni singolo tema finanziario. Naturalmente starà poi all’abilità del singolo insegnante trovare un modo per rendere interessante (e soprattutto comprensibile) per un bambino di dieci anni, un concetto come quello dell’interesse composto e dell’assicurazione contro il rischio finanziario.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli argomenti che, secondo il Cfpb, dovrebbero essere trattati durante i vari cicli scolastici.
Scuola elementare (dai 6 agli 10 anni)
Si parte dalle basi (cosa sono risparmio, spesa, investimenti e prestiti), per arrivare a temi più complessi come quello di un’assicurazione contro il rischio finanziario o del budget.
Risparmio e investimenti
Gli insegnanti dovrebbero spiegare fin da subito che risparmiare aiuta gli individui a costruirsi maggiori opportunità nel futuro e dare ai bambini una prima infarinatura su che cos’è il tasso d’interesse composto e su come influenza il valore del risparmio. L’obiettivo in questa fase è capire che mettere i soldi in banca è più conveniente del salvadanaio, perché consente di guadagnare interessi. Infine il tema investimenti: per ora basta sapere che si possono acquistare asset per accrescere la propria ricchezza.
Reddito, spese e prestiti
Parlando di reddito, si parte da una panoramica sulle principali fonti di guadagno (esclusi mamma e papà): stipendi, benefit e – come abbiamo visto prima – tassi di interesse. E’ importante poi insistere fin da subito sull’importanza dell’educazione finanziaria che – insieme all’esperienza e al lavoro – può contribuire ad aumentare i guadagni. I bambini devono anche rendersi conto che non possono comprare qualsiasi cosa: bisogna capire le proprie esigenze e fare delle scelte. Qui entra in campo il concetto del bilancio: per ora è sufficiente familiarizzare con le voci principali e sapere che si tratta si uno strumento utile a contare e gestire i soldi. Quindi entra in gioco il concetto di prestito: è bene sapere fin da subito che si può sì chiedere aiuto per comprare oggi e pagare nel futuro, ma che quando si usa del denaro altrui bisogna sempre pagare un tasso di interesse.
Rischio e responsabilità finanziaria
Per quanto riguarda il rischio finanziario, gli insegnanti dovrebbero far passare il concetto che fa parte della vita: si può decidere di accettarlo, di evitarlo, o di proteggersi con un’assicurazione. Fin dall’infanzia è utile inoltre sottolineare l’importanza di essere finanziariamente responsabili, il che significa pianificare il proprio futuro: esistono obiettivi di breve, medio e lungo termine per risparmiare.
Scuola media (11-13 anni)
Oltre ad approfondire un po’ i concetti appresi negli anni passati, è tempo di fare conoscenza con i principali strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi di investimento) e con la Borsa.
Risparmio e investimenti
A quest’età i ragazzini dovrebbero capire il senso del risparmio in vista di spese importanti (come l’istruzione dei figli o l’acquisto di una casa), per la pensione o per crearsi un cuscinetto contro gli imprevisti della vita, e sapere che il valore dei risparmi cambia con il passare del tempo, con il variare dell’inflazione e dei tassi di interesse. In tema di investimenti, è il momento di scoprire alcuni dei principali strumenti finanziari – le azioni, le obbligazioni, i fondi comuni di investimento e le materie prime – e di familiarizzare con il concetto di rischio/rendimento: diverse strategie di investimento hanno diversi livelli di rischio e, di conseguenza, un diverso rendimento atteso.
Reddito, spese e prestiti
Una volta capito che si guadagna soprattutto con il lavoro, si può allargare lo spettro e includere tra le possibili fonti di reddito anche commissioni, dividendi, apprezzamento del capitale investito e affitti. A livello di sistema, un adolescente dovrebbe avere in mente che eventuali cambiamenti nel mercato del lavoro o nel contesto economico possono riflettersi sul reddito di un lavoratore o sul tasso di disoccupazione di un Paese.
Tornando agli acquisti, un adolescente dovrebbe sapersi dare delle priorità e programmare le proprie spese. Iniziano a farsi strada i temi dei mezzi di pagamento (non esistono solo i contanti ma anche le carte di debito e di credito) e del consumatore consapevole (non basta basarsi sulle pubblicità, ma bisogna approfondire le informazioni). A questo punto il Cfpb consiglia di presentare il metodo di calcolo del tasso di interesse e di approfondire il meccanismo della concessione di un prestito, spiegando che i creditori decidono se e a che prezzo prestare denaro anche in base alla storia finanziaria dell’individuo che lo richiede.
Rischio e responsabilità finanziaria
È tempo di conoscere la Borsa, di approfondire le diverse strategie di gestione del rischio e di guardare più da vicino come funziona un’assicurazione, per capire che permette di pagare una commissione (premio) per trasferire il costo di una potenziale perdita a una terza parte. Non solo: i ragazzini dovrebbero sapere che il costo di un’assicurazione è influenzato da diversi fattori, tra cui il comportamento dell’assicurato e il livello di protezione richiesto. Ancora una volta, mai dimenticare di responsabilizzare i ragazzi: è importante sapere che ogni scelta finanziaria può generare benefici, ma anche costi e conseguenze nel futuro.
Scuola superiore (14-18 anni)
Arriva il momento di prendere la prima vera decisione (anche) finanziaria: l’università. Inizia così la vita da adulti: a 18 anni una persona dovrebbe avere tutti gli strumenti per autogestirsi, finanziariamente parlando
Risparmio e investimenti
Alla fine del ciclo scolastico sarebbe importante avere ben presente cosa sono le tasse, le esenzioni e come influiscono sui risparmi, oltre a conoscere i fattori che incidono sul calcolo del tasso di interesse.
Reddito, spese e prestiti
Un ragazzo delle superiori dovrebbe conoscere la distinzione tra lavoratori dipendenti e autonomi e imparare che oltre allo stipendio, un dipendente riceve dall’azienda anche dei contributi per la pensione. Quanto al lavoro autonomo, è tempo di vedere nel dettaglio i pro e i contro di avviare un’attività imprenditoriale. Capitolo spese, si entra nel vivo della tutela del consumatore: è utile sapere che esistono leggi e istituzioni che informano i consumatori sui prodotti e i servizi acquistati e che li proteggono dalle frodi.
Secondo le linee guida del Cfpb, la scuola è chiamata anche spiegare come si valuta il costo del credito confrontando differenti istituzioni finanziarie e quali sono le considerazioni da fare per decidere se chiedere un prestito per l’università. Inoltre i ragazzi dovrebbero conoscere quali possibilità ci sono nel caso di un eccessivo indebitamento (per esempio la rinegoziazione del debito) e sapere che cos’è la dichiarazione di bancarotta.
Rischio e responsabilità finanziaria
In questa fase i ragazzi dovrebbero avere in mente che il rischio altro non è se non la probabilità che uno specifico evento si verifichi. Dovrebbero anche iniziare a conoscere le leggi e le autorità che proteggono dagli abusi di venditori e prestatori di denaro, oltre alle diverse tipologie di assicurazione esistenti: sulla salute, sulla vita, sulla casa, sull’auto… Mai mollare, infine, sulla responsabilità finanziaria: usciti dalle superiori, i ragazzi dovrebbero sentirsi responsabili del proprio futuro e sapere che per gestire al meglio i propri soldi è bene predisporre un piano che fissi obiettivi e tetti di spesa. Qui entra in gioco il discorso della consulenza finanziaria e dei diversi soggetti a cui è possibile rivolgersi per ottenerla.
E in Italia?
Fin qui quello che sta succedendo dall’altra parte dell’Oceano. Ma come vanno le cose nel Belpaese? La riforma della scuola varata dal governo Renzi prevede l’inserimento dell’educazione economico-finanziaria tra le attività curriculari e la Banca d’Italia ha varato quest’anno un programma chiamato proprio “Educazione finanziaria nelle scuole 2015/2016″.
Qualcosa insomma inizia a muoversi. Ma chissà quanto dovremo aspettare perché un programma simile arrivi nelle scuole nostrane. Intanto, per aiutare i genitori a investire per il futuro dei propri figli e, nello stesso tempo, insegnare il valore del risparmio ai piccoli di casa, noi di AdviseOnly proponiamo il Portafoglio Figli.