Nonostante la crisi, ci sono ancora italiani che investono. Ma per investire, bisogna prima risparmiare.
Ci riescono soprattutto coloro che hanno un alto livello di istruzione (superiore alla laurea triennale), vivono al Nord, sono liberi professionisti o imprenditori. Non si riscontrano differenze nette tra i due sessi: risparmia il 29% delle donne e il 30% degli uomini.
Lo dicono i dati del “Rapporto sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane. Attitudini comportamentali e approcci”, diffuso nel luglio 2015 dalla Consob. Entriamo nel dettaglio.
Gli investimenti degli italiani
Secondo la ricerca, basata su dati raccolti da Eurisko, nel 2014 il 48% delle famiglie italiane ha effettuato degli investimenti finanziari: +7% rispetto al 2013, ma è un numero ancora lontano dai livelli pre-crisi (investiva il 55% degli italiani nel 2007).
Concretamente, gli italiani investono soprattutto in conti postali e conti deposito (48%), seguiti dal risparmio gestito (16%) e da obbligazioni governative o societarie (14%). La scelta degli strumenti finanziari in cui investire è influenzata da una serie di fattori sociodemografici:
- il sesso: gli uomini sono più propensi a investire delle donne; del resto, abbiamo appurato che esistono delle differenze negli investimenti tra maschi e femmine;
- l’età: investono di più le persone di mezza età (45-54 anni);
- il livello di istruzione: effettuano investimenti soprattutto coloro che hanno conseguito almeno la laurea triennale, che riescono anche a risparmiare più degli altri;
- l’area geografica di residenza: risparmia, e quindi investe di più, chi vive al Nord;
- la ricchezza: i più facoltosi, con un patrimonio superiore al 500mila euro, sono più propensi a investire.
La maggior parte degli italiani (56%) decide di investire spinto dal suo consulente o intermediario finanziario di fiducia, dalle esigenze di proteggere il capitale o di ottenere un rendimento minimo garantito (52%), dai bassi costi (41%).
In particolare, i più sensibili ai consigli di consulenti e intermediari finanziari sono pensionati, abitanti del Centro Italia e famiglie ricche. Sentono maggiormente la necessità di proteggere il capitale o di un rendimento minimo le donne, i lavoratori dipendenti e i residenti al Nord. L’attenzione ai costi è tipica degli uomini meno ricchi residenti al Nord.
Come prendono le decisioni di investimento?
Quando devono scegliere come investire, gli italiani tengono in considerazione soprattutto il loro orizzonte temporale di investimento e la diversificazione. Meno dell’8% considera anche gli obiettivi del suo investimento: la logica che sta dietro ai nostri Portafogli Premium.
Le decisioni che prendono sono influenzate soprattutto da parenti e amici (44%), mentre solo il 22% si rivolge a un esperto, chiedendo consigli oppure delegando a più pari la gestione del suo patrimonio. Questa “delega agli altri” delle decisioni di investimento non stupisce: oltre il 20% delle famiglie ammette di non informarsi affatto prima di investire i propri risparmi. Particolarmente propensi a delegare le decisioni finanziarie a un esperto sono le donne: il 38%, contro il 24% degli uomini. Il genere femminile ha infatti minore educazione finanziaria, propensione al rischio e autostima. Inoltre, in famiglia solitamente le decisioni finanziarie sono prese dagli uomini.
Sono più inclini a decidere da soli come investire i risparmi coloro che hanno una maggiore conoscenza della finanza.
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