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HomeECONOMIA E MERCATIGRAFICO DELLA SETTIMANAGrafico della settimana: se la Grecia fallisce ci sarà contagio?

Grafico della settimana: se la Grecia fallisce ci sarà contagio?

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L’Homo Sapiens non cessa di stupirmi con la sua scarsa propensione ad imparare le lezioni della storia.

Il 19 febbraio 2015 l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha dichiarato che il rischio di un eventuale contagio proveniente dalla Grecia è limitato. Si tratta della stessa Standard & Poor’s che, manovrando modelli e parametri poco prima del default di Lehman Brothers, arrivava ad attribuire ai traballanti ABS su mutui subprime statunitensi una probabilità di default a 5 anni pari allo 0,118%. La storia ci ha però consegnato ben altri numeri: il tasso di default reale fu del 28%. Un errorino del 23.000% e passa!

Il mercato finanziario, comunque, sembra concordare con Standard & Poor’s. I numeri lo confermano: il grafico seguente mostra le probabilità di default dei Paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) implicite nel mercato dei CDS, strumenti di protezione – almeno in linea di principio – dal rischio default.

probabilità_default_PIIGS

Senza discettare dei singoli decimali o dei vari difetti delle probabilità implicite nei derivati, questi numeri mostrano con devastante eloquenza due cose:

  1. che la probabilità di default della Grecia è alta;
  2. che la stessa probabilità per gli altri PIIGS è molto bassa.

Non vi voglio tediare con formule relative a probabilità congiunte e condizionate (necessariamente tirate in ballo nel ragionamento che segue), anche perché l’intuizione fondamentale è grande come un condominio: se la probabilità di default della Grecia è alta e quella degli altri PIIGS è bassa, significa che si reputa che un eventuale default della Grecia non si trasmetta agli altri PIIGS.

Detto altrimenti, è credenza diffusa e prevalente che il rischio di contagio sia basso.

I motivi addotti per giustificare tale presunto basso rischio sono vari; il più popolare è che i titoli greci in mano ai privati sono pochi. Questo ragionamento ignora che i mercati finanziari sono un sistema complesso dove la psicologia conta moltissimo, il panico può emergere improvvisamente e poi viaggiare alla velocità della luce (letteralmente: tramite le fibre ottiche che trasmettono gli ordini degli High Frequency Trader).

Vengono ignorate bellamente anche le recenti lezioni della storia, come la crisi LTCM e il suo pesante seguito di conseguenze, culminate nel default di Lehman Brothers: anche allora era “tutto sotto controllo”. A tale proposito giova ricordare alcune frasi del principale policy maker mondiale, il Governatore della FED di allora, Ben Bernanke:

L’impatto sull’economia reale e sui mercati finanziari dei problemi dei mutui subprime appare gestibile – marzo 2007

Passeranno indenni nella tempesta (riferendosi alle due agenzie governative Fannie Mae e Freddie Mac, entrambe collassate due mesi più tardi) – gennaio 2008

La FED non prevede alcuna recessione (a recessione già in corso) – gennaio 2008.

Quindi, a differenza della maggioranza degli operatori, io non nutro altrettanta fiducia nei policy maker e nelle agenzie di rating.

Beninteso: non penso che sia probabile che la Grecia fallisca ed esca dall’euro (e un po’ di Teoria dei Giochi aiuta a capire il perché); per questa ragione, e solo per questa ragione, non credo che vedremo fenomeni di contagio. Però, se la Grecia fallisse e uscisse dall’euro, reputo che il contagio sarebbe piuttosto probabile.

Comunque, pare che io sia uno dei pochi a pensarla così (e mi auguro vivamente di avere torto).

Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

Ultimi commenti
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    Secondo me Tsipras e Varoufakis volevano fare i giochi, ma i tedeschi gli hanno spiegato che preferiscono una fina orribile piuttosto che un orrore senza fine.
    Non so se questo i greci l’abbiano ancora capito del tutto.

    Mi sembra che il fatto che tutti pensino che non vi sarebbe contagio ha solo isolato ancora di più la Grecia nel suo giuoco.

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      Ma comunque arriveranno a un compromesso, penso.
      I greci dalla loro hanno che sono disperati e potrebbero anche fare mosse disperate (catastrofiche per loro).

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        Comunque mi chiedo come potrà mai la UE pensare alla crescita economica?

        È follia!

        Come se negli USA ogni volta che uno Stato fa qualcosa di storto comincino interminabili minacce di sbatterlo fuori dal dollaro.

        Il danno economico continuativo che si produce a causa di una situazione di questo tipo penso sia enorme.

        Un Greco e una società Greca cosa fanno? Anzi che pensare al business, passano le loro giornate a prelevare Euro dai conti per paura di ritrovarseli in Drachme durante il weekend?!

        http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITKBN0LO0YA20150220

        Già il mercato UE non è che sia gran che rispetto a quello USA (causa multilinguismo, tasse, burocrazie varie, mercato lavoro poco flessibile, ecc.) se ci si aggiunge anche la possibilità di essere espulsi dall’area valutaria ogni volta che cambia un governo siamo alla paranoia.

        Credo a metà di quest’anno ci siano le elezioni in Spagna, se vince Podemos che si fa? La Spagna esce dall’Euro?!

        La UE è un fenomeno da baraccone!

        Del resto gli USA per arrivare all’unione federale sono passati attraverso la guerra di secessione, quindi forse è meglio che si arrivi ad un unione federale/politica con liti da circo su chi deve essere sbattutto fuori dall’Euro piuttosto che con i cannoni.

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          Gianni, vero, ma il buon senso è estraneo a gran parte di questa situazione…

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