I titoli di Stato sono emessi dal Tesoro italiano tramite asta pubblica. L’investitore ha la possibilità di comprarli direttamente in questa sede, ossia sul mercato primario (alla prima emissione, o nelle riaperture) oppure sul mercato secondario, come abbiamo in parte già spiegato1 .
Oggi ci concentriamo proprio sul mercato secondario, parlando della compravendita di un BTP. I BTP sono quotati su due mercati principali: l’MTS e il MOT. Si tratta di due mercati secondari sui quali si comprano e si vendono obbligazioni e titoli di Stato una volta che sono stati emessi. Dunque, se si vuole comprare un BTP dopo l’asta o se lo si vuole vendere prima della scadenza, si passa necessariamente da questi mercati.
Nel dettaglio:
- il Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS) è il mercato all’ingrosso dove si negoziano quantitativi grandi (oltre i 2,5 milioni di euro) ed è quindi destinato in prevalenza a investitori istituzionali;
- il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) è dedicato a tutte le transazioni di ammontare inferiore, ed è qui che transitano le negoziazioni di noi risparmiatori.
Per quanto riguarda i titoli di Stato, i prezzi in questi due mercati sono tendenzialmente allineati e su entrambi la liquidità, in condizioni normali, è eccellente.
Voglio comprare un BTP: come?
Volendo acquistare un BTP già emesso, chiunque di noi deve recarsi presso la propria banca, aprire un conto titoli e chiedere allo sportellista di effettuare l’acquisto. O, in alternativa, digitare il codice del titolo nell’area dedicata alla compravendita del proprio conto online. La banca trasmetterà l’ordine al MOT e metterà nel conto titoli il quantitativo di BTP richiesto al prezzo negoziato (più qualcosina).
Lo schema è il seguente:
Un passo alla volta: il dossier titoli
Ripercorriamo ogni step nel dettaglio. Innanzitutto, il risparmiatore deve sincerarsi di avere un conto deposito titoli (o dossier)2. Il quale, lo ricordiamo, è un conto dedicato a operazioni di investimento e disinvestimento, distinto dal conto corrente, sul quale la banca detiene i titoli e provvede automaticamente a riscuotere le cedole e ad accreditarle sul conto corrente del cliente.
Ogni conto corrente può avere un conto titoli collegato, la cui apertura può essere automatica e avvenire contestualmente all’acquisto del BTP, oppure deve essere effettuata preventivamente. È bene verificare con la propria banca.
In ogni caso, per acquistare un BTP bisogna investire almeno 1.000 euro.
In che modo scovare il titolo?
Il BTP è un titolo a medio-lungo termine e a tasso fisso, cioè ha una scadenza e una cedola fissa. Per identificarlo bisogna quindi specificare cedola e scadenza: “Btp X,XX% (la cedola) giorno mese anno (la scadenza)”. Per esempio, Btp 3% 01 aprile 2020. Un altro modo è conoscere il codice ISIN, il “codice a barre” degli strumenti finanziari.
Conoscere il prezzo secco
È il prezzo di negoziazione di un titolo che non tiene conto del valore del rateo di interesse. Per conoscerlo bisogna guardare le quotazioni del giorno prima.
In generale è bene non lasciare ordini “vaghi” senza limiti di prezzo, ma mettere dei paletti: il prezzo d’acquisto di un titolo influisce sul rendimento che vi portate a casa a scadenza (ricordatevi la regola della bilancia: tanto più è basso il prezzo, tanto più è alto il rendimento), per cui è bene fissare un prezzo massimo d’acquisto.
Attenzione a costi e commissioni
Il prezzo secco non sarà quello che pagherete voi. La banca, infatti, incrementa un po’ il prezzo negoziato per poi trattenere le cosiddette “commissioni di sottoscrizione o di negoziazione dei titoli” o “di negoziazione, ricezione e trasmissione degli ordini”: insomma, la remunerazione per l’esecuzione dell’operazione. Può essere molto alta e ridurre drasticamente il rendimento del nostro investimento.
Tali costi variano a seconda dello strumento (i costi più bassi sono associati alla negoziazione dei BOT, i più alti a quella delle azioni estere, e sono di solito presentati sotto forma di percentuale), a volte hanno un ammontare minimo in euro e variano spesso a seconda del canale utilizzato: i conti online sono generalmente quelli più a buon mercato.
Va detto che per l’acquisto in asta dei BTP non è prevista alcuna commissione: ci pensa il Tesoro a remunerare i collocatori.
Come funziona la tassazione?
Per i titoli di Stato italiani come i BTP è pari al 12,5% e, come tale, più conveniente rispetto a quella di altri strumenti finanziari, la cui tassazione è attualmente al 26%. In ogni caso, va dedotta dal rendimento lordo, che quindi ne risulterà un po’ eroso (com’è sempre fisiologico che sia: e proprio per questo per ogni investimento è importante tenere sempre a mente l’effetto-fisco).
E il prezzo tel quel cos’è?
È il prezzo a cui viene scambiato il titolo: incorpora anche il valore delle cedole già maturate. Vediamo di chiarire questo punto con un esempio: prendiamo il caso di un BTP cedola 4%, con pagamento della cedola ogni sei mesi, il 15 dicembre e il 15 giugno.
Comprandolo ad aprile, il 15 giugno mi vedrò accreditare un 2% del valore nominale. Che però mi spetterebbe per intero se avessi detenuto il titolo per tutto il semestre. Ma dal momento che non è così, dovrò “dividere” la cedola con chi lo deteneva prima di me.
In pratica, il titolo viene quotato a un prezzo secco, che non include la cedola maturata fino a quel momento. Ma quando l’investitore pagherà l’acquisto, “restituirà” al venditore la cedola maturata che non gli spetta, ma che percepisce alla data di stacco.
Ricapitolando: corso secco uguale prezzo di mercato; corso tel quel uguale prezzo di mercato più cedola maturata.
1 – Come si comprano i titoli di Stato?
2 – Tutto quello che c’è da sapere sul conto deposito titoli
C.levorato / Dicembre 4, 2012
Salve a tutti. Sono un investitore alle prime armi e tempo fa un collega mi disse che prima di procedere all’acquisto di un Btp era meglio fare un controllo di congruenza tra condizioni dichiarate ed effettive. Qualcuno del vostro team saprebbe chiarirmi quali parametri dovrei controllare per fare questo controllo? Grazie per la vostra disponibilità.
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Raffaele Zenti / Dicembre 5, 2012
Ciao.
Per ogni BTP, puoi trovare (su siti specializzati o altri strumenti di monitoraggio ed esposizione di dati e quotazioni) i prezzi ai quali gli intermediari sono disposti a comprare o a vendere il titolo. La differenza tra il prezzo al quale sono disposti a vendere e quello al quale sono disposti a comprare è lo spread denaro-lettera.
Ora, le condizioni di mercato cambiano continuamente, sicché il prezzo che tu vedi su uno schermo potrebbe non essere quello valido al momento dell’effettiva compravendita, che magari avviene qualche minuto più tardi. Ecco: bisogna sincerarsi con la controparte di quale prezzo sarà appplicato, procedendo solo se lo si riterrà opportuno. Praticamente, per un piccolo investitore privato, non esiste margine di trattativa. Va anche detto che le condizioni di liquidità della stragrande maggioranza dei BTP sono molto buone: si comprano e vendono facilmente con costi di transazione bassi.
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thomas / Gennaio 24, 2013
Se invece volessi comprare un future sul BTP, quali sarebbero i passi da compiere??
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Lorenzo Patt / Maggio 1, 2013
Buongiorno ho notato che il prezzo di emissione di un btp è diverso dal prezzo di acquisto sul mercato MOT (ovvio) si può acquistare il titolo all’emissione al prezzo di emissione, se si come si fa?
grazie
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Raffaele Zenti / Maggio 2, 2013
Semplicissimo. Per i BTP Italia (quelli indicizzati all’inflazione, di ultima generazione), segui le istruzioni riportate qui: http://it.adviseonly.com/blog/risparmio/come-acquistare-btp-italia/#.UYIRncqFm20.
Per tutti gli altri titoli di Stato, per comprarli in asta basta prenotarli almeno un giorno prima della data dell’asta presso un intermediario finanziario abilitato da Banca d’Italia (la maggior parte delle banche offrono questo servizio).
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arturo / Settembre 13, 2013
se vorrei in vestire 20 milla euro quanto vado a prendere interesse
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Raffaele Zenti / Settembre 13, 2013
Dipende dalla durata dell’investimento (e quindi dalla scadenza dei BTP): oggi quelli a 2 anni anni rendono il 2% lordo annuo, quelli a 30 anni il 5,25%, e in mezzo ci sono gli altri…quindi su 20mila euro, facendo i conti al volo e con molta approssimazione (perché bisognerebbe vedere bene il titolo, che cedole paga, che prezzo ha, ecc), parliamo di una forchetta di 350-900 euro d’interessi (netti) annui.
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andri / Dicembre 9, 2013
se volessi
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andri / Dicembre 9, 2013
salve
mio zio e’ morto qualche tempo fa.
Mia zia ha venduto i btp a lui intestati poco prima della sua comparsa.
E’ vero,come dice la banca,che vendendoli prima della scadenza ha pagato un commissione(c’erano anche delle spese)piu’ alta(0.5%)?
grazie
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Raffaele Zenti / Dicembre 10, 2013
Sì, ha ragione la banca. Tutto regolare; se si vende un’obbligazione prima della scadenza, sostanzialmente si va sul mercato e, all’atto della vendita, è prevista una commissione di negoziazione (oltre allo spread denaro lettera, spiegato in sintesi qui http://it.adviseonly.com/wiki/index.php/Spread_denaro-lettera). Invece, quando il titolo scade, di norma non viene applicata nessuna commissione di incasso.
Quello che ti posso dire è che 0,5% è una commissione piuttosto elevata. Per dire, su Fineco la commissione di negoziazione è 0,19%. Consiglio di andare in banca, minacciarli di chiudere il conto, e farsela abbassare….
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