Le Borse sembrano essere uscite indenni dal terremoto Brexit: il nostro Barometro del Rischio segnala valori nella norma. In questo contesto abbiamo deciso di non modificare i portafogli, che mostrano tutti performance positive
I mercati finanziari sono sopravvissuti alla prova Brexit in modo piuttosto sorprendente. Dopo lo shock iniziale, le Borse si sono riprese in fretta e ora ci troviamo con i listini USA e UK vicini ai massimi storici e con il rischio sistemico nella norma.
Barometro del Rischio AdviseOnly
Le banche centrali sono riuscite a contenere i danni e non abbiamo assistito a nessuna reazione a catena in stile Lehman Brothers. In Europa, gli spread sono rimasti al loro posto nonostante la pressione sugli istituti di credito e la FED ha probabilmente posticipato il prossimo aumento dei tassi d’interesse. Nei prossimi mesi, sia la BOJ (Giappone) che la BoE (Regno Unito) potrebbero aumentare gli stimoli monetari, perciò è probabile che i tassi continueranno a scendere.
Negli Stati Uniti è iniziata da poco la stagione delle trimestrali. È ancora presto per avere un quadro d’insieme, tuttavia i dati non sono male e sono superiori alle attese. Il settore finanziario, che in questo periodo ha sofferto a livello globale le turbolenze dei mercati, alla fine è stato in grado di rialzare la testa e a contenere le perdite: nell’ultimo mese il calo è limitato allo 0,5%. Positivi invece tutti gli altri settori nel mese luglio, dall’Healthcare al Tech.
Anche le società Tech hanno iniziato a rilasciare i propri conti per il secondo trimestre dell’anno e sembra che il business del momento sia il cloud. Microsoft, archiviato l’acquisto di Linkedin, ha riportato dati superiori alle attese e non grazie al proprio programma di punta, ovvero Windows, ma grazie proprio alla tecnologia cloud. Stesso discorso per IBM, mentre Intel ha deluso le attese.
Il settore Energy, che da inizio anno è il best performer grazie ad un rialzo del 15,5%, nell’utlimo mese ha guadagnato il 2,3%. Il settore è legato alla volatilità del petrolio che non sembra trovare una precisa direzione. L’oro nero da inizio anno guadagna circa il 25%, ma nell’ultimo mese ha perso l’8,5% e continua a rimanere sotto i 50 dollari al barile; secondo il ministro dell’Energia del Kuwait, Paese membro dell’OPEC, il petrolio resterà in un intervallo di prezzo compreso tra i 50 e i 60 dollari al barile almeno fino al 2018. I minimi di febbraio restano ben lontani, ma la volatilità continua ad essere particolarmente elevata.
Scenario base: bassa crescita e poche opportunità
Il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le previsioni di crescita, ma non di molto: il mondo dovrebbe continuare ad accelerare nel biennio 2016-17. Inevitabilmente queste stime possono variare in base all’andamento dei negoziati tra l’Unione Europea e il Regno Unito, ma sembra che Londra non abbia questa grande fretta di avviare le procedure di uscita dall’UE, quindi non ci resta che attendere.
Sul fronte delle valutazioni non ci sono grandi cambiamenti: la maggior parte degli attivi rischiosi ha valutazioni accettabili, sebbene manchino grandi occasioni d’acquisto (non è certo un mercato “in saldo”). Dal nostro punto di vista, l’Europa rimane il Continente più in difficoltà ed è per questo che continuano a preferire l’azionario internazionale.
Sul segmento obbligazionario con basso rischio legato ai tassi d’interesse (cioè con bassa duration), vale ancora la pena di puntare al premio al rischio di credito, sia legato al debito corporate che a quello dei Paesi Emergenti, che giudichiamo su livelli appetibili. Continuiamo a mantenerci a debita distanza dalle commodities.
Le idee d’investimento di AdviseOnly
Da inizio anno la performance dei portafogli sono tutte positive con punte dell’8,92% per il portafoglio Figli Reddito con orizzonte temporale oltre i dieci anni. La cosa importante è che quasi tutti i portafogli hanno un’indice di sortino ratio superiore a 1.
Tra gli errori più comuni che fanno gli investitori c’è quello di muovere eccessivamente i portafogli, vendere male o comprare ancora peggio. Perciò, essere troppo attivi non è sempre un valore e decidere di non muovere i portafogli è una scelta.
I nostri portafogli vengono aggiornati in modo costante, per renderli adatti ai mutamenti del mercato.