La Grecia ha appena iniziato il suo tour anti-Troika (Bce, Fmi, Commissione Ue).
Il neo-ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, ha in agenda un fitto programma di incontri con i principali partner europei (Francia, UK, Italia e Germania) allo lo scopo di sensibilizzare i propri creditori alla causa greca. Il ministro, infatti, ha bisogno di tastare il terreno e “lavorare” ai fianchi i suoi interlocutori prima dell’incontro formale tra ministri delle Finanze, il 28 febbraio 2015. in tale contesto si prospetta una vivace dialettica.
Con l’insediamento del Governo Tsipras il nostro Barometro del rischio europeo è sceso ai minimi da settembre 2013, segnalando un aumento del rischio sistemico. Quanto la discesa del Barometro è legata alla situazione dell’eurozona in generale? E in che misura è per colpa della Grecia?
La nostra analisi
Per capirlo, ho eliminato dal Barometro del rischio europeo il “fattore Grecia”: così facendo, il Barometro risale a quota 49 (comunque leggermente sotto la soglia critica di 50). Pertanto, le maggiori preoccupazioni sembrano riguardare prevalentemente il mercato greco e, almeno fino a oggi, gli operatori sembrano meno preoccupati dalle condizioni complessive della zona euro.
Non c’è da stupirsi troppo di questo risultato, dal momento che è la Grecia ed il suo sistema finanziario che rischiano di più nel breve termine. Ma la Grecia fa ancora parte dell’euro e, nonostante il rischio finanziario sembri essere limitato, non possiamo certo sottovalutare l’effetto contagio.
In effetti, la Grecia, anche se piccola, in un sistema complesso come quello finanziario, ha la sua rilevanza. Per questa ragione, rimaniamo prudenti nella nostra asset allocation.