La storia si ripete: la Grecia non riesce a crescere e ha bisogno di soldi per ripagare i propri debiti. Così oltre al rischio Brexit, torna di moda anche il rischio Grexit.
In Grecia la temperatura torna ad alzarsi
La trascrizione di una conversazione riportata da WikiLeaks[1] tra i funzionari del Fondo Monetario Internazionale ha fatto riemergere il rischio Grexit.
A otto mesi di distanza dall’approvazione del piano di aiuti da €86 miliardi di euro concesso ad Atene, torna quindi a salire la tensione tra il Governo Tsipras ed il Fondo Monetario Internazionale.
La posizione del Fondo Monetario è piuttosto chiara[2]: per fare in modo che la Grecia possa tornare a finanziarsi sui mercati occorre rimettere mano alle pensioni e allentare le richieste dei creditori (debt relief). Infatti, per il Fmi, alle attuali condizioni la sostenibilità di lungo termine del debito non è “credibile”.
Il Governo dal canto suo non pare avere alcuna intenzione di toccare le pensioni. E per quanto riguarda la posizione della Commissione Europea è molto difficile (ad oggi) che la Germania accetti qualsiasi ipotesi di debt relief.
Le prossime scadenze finanziarie
Nonostante l’ennesimo piano di aiuti, la storia continua a ripetersi: la Grecia non riesce a crescere e ha bisogno di soldi per ripagare i propri debiti.
Entro agosto, il Paese ha circa 16 miliardi di euro di debiti in scadenza, e se i creditori non riuscissero a trovare una mediazione, la Grecia potrebbe ritrovarsi per l’ennesima volta in emergenza finanziaria con eventuali ripercussioni sui mercati e crescita economica.
Oltre al rischio Brexit è tornato di moda il rischio Grexit.
[1] https://wikileaks.org/imf-internal-20160319/transcript/IMF%20Anticipates%20Greek%20Disaster.pdf
[2] https://blog-imfdirect.imf.org/2016/02/11/greece-toward-a-workable-program/