Prosegue il calo dei depositi (sia dei risparmiatori, che delle aziende) presso le banche greche. Siamo infatti ai minimi degli ultimi dieci anni. Non è (ancora) una corsa agli sportelli, non è panico bancario, ma il denaro si allontana dalla Grecia con inquietante regolarità.
La ragione è molto semplice: paura. I depositanti temono che il denaro possa, nell’eventualità di una Grexit, essere convertito in divisa locale (dracme?) e, di conseguenza, spostano di gran carriera i capitali all’estero. Certo non giova il ricordo recente dell’esperienza di Cipro, dove si è attinto ai depositi bancari per attuare il salvataggio del sistema.
Sta di fatto che questo drenaggio continuo di liquidità rende sempre più fragile il sistema bancario greco. L’approvvigionamento di liquidità è sempre più legato all’ELA, la linea d’emergenza della BCE.
La Grecia è letteralmente alla canna del gas per quanto riguarda il denaro contante necessario per far funzionare il Paese. E questo aumenta la probabilità di default.
Gianni / Aprile 30, 2015
Pù che del fatto che vi siano privati/imprese che continuano a togliere denaro dalle banche greche, sono sorpreso del fatto che vi sia ancora qualcuno che abbia denaro nelle banche Greche.
Tsipras ha preso il potere il 25/Gennaio/2015, oggi è il 30/Aprile sono passati 3 mesi! Per aprire un conto all’estero e farvi un bonifico non ci vuole tutto questo tempo.
La UE è sempre più una sorta di area di NON investimento ottimale, dove con un 10% e rotti di disoccupazione media in UE (Italia 13%, Grecia e Spagna oltre il 20%), cittadini e imprese sono chiamati con cadenze annuali a proccuparsi di spostare denari all’estero anzi che poter vivere tranquilli pensando a creare nuova impresa e conseguenti posti di lavoro.
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