Che cosa sono le azioni?
Le azioni sono dei titoli che rappresentano una porzione del capitale di una società. Per esempio, in Italia, le società che dividono il proprio capitale in azioni sono le società per azioni (Spa) e le società in accomandita per azioni (Sapa).
Esistono diverse categorie di titoli azionari che si differenziano in base ai diritti che attribuiscono ai loro possessori. Le principali tipologie in circolazione possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:
- Azioni ordinarie. Sono le più classiche tra le tipologie di titoli azionari. Non hanno nessun privilegio in termini di distribuzione di dividendi, di poteri amministrativi oppure in sede di liquidazione.
- Azioni di risparmio. Sono particolari titoli emessi esclusivamente da società quotate in mercati regolamentati, che godono di alcuni privilegi patrimoniali stabiliti dalla società emittente. In generale, quando si comprano queste azioni, si perdono alcuni diritti relativi alla gestione della società, ma aumentano i diritti economico-patrimoniali. In sostanza, mentre si perde la possibilità di voto nelle assemblee ordinarie o straordinarie, si guadagna un privilegio in termini di distribuzione del dividendo, che si manifesta con un minimo garantito oppure con uno scarto minimo rispetto alle azioni ordinarie.
- Azioni privilegiate. Questa tipologia è simile alla precedente: limita i diritti amministrativi controbilanciandoli con dei privilegi in termini di diritti economico-patrimoniali. Questa categoria di azioni attribuisce ai titolari un diritto di priorità sugli utili distribuiti e/o sul rimborso del capitale in caso di fallimento. In definitiva, si tratta di un titolo ordinario che prevede una sorta di assicurazione.
- Azioni a voto limitato. Come si deduce dal nome, sono titoli che subiscono un’esplicita limitazione nel diritto di voto nelle assemblee (diritto amministrativo) e che non godono necessariamente di una contropartita patrimoniale.
Come funziona la compravendita di azioni?
Come abbiamo visto in precedenza, l’acquisto di un’azione si porta dietro alcuni elementi chiave:
- si diventa proprietari, sebbene per una porzione, della società stessa;
- si entra a far parte del cosiddetto capitale sociale dell’azienda;
- si acquisiscono determinati diritti amministrativi (è possibile influire sulla gestione della società) e/o economico-patrimoniali (si percepiscono dividendi).
Teoricamente con i vostri risparmi potete comprare ogni tipologia di azione, ma la vostra scelta è limitata dall’offerta, questo perché:
- è la società che decide le caratteristiche della nuova emissione di azioni (e diritti annessi);
- non tutte le società sono disponibili a cedere parte del loro capitale tramite l’emissione di titoli azionari;
- da un punto di vista pratico, per poter investire, bisogna essere al corrente delle opportunità che offre il mercato e quindi essere informati sulle società che ricercano nuovi azionisti e sulle condizioni della loro offerta.
E qui entra in gioco il mercato azionario: la Borsa. Un piccolo risparmiatore non ha né i mezzi, né il tempo per andare alla ricerca di opportunità d’investimento bussando alla porta di tutte le società sparse per il globo, tutto ciò però è possibile tramite una connessione internet.
La Borsa ha la capacità di aggregare da una parte la domanda (le società che hanno bisogno di capitali) e dall’altra l’offerta (gli investitori che possono impiegare i propri risparmi) offrendo l’enorme vantaggio di semplificare il processo di ricerca e rendendo pubbliche informazioni che altrimenti non lo sarebbero mai state.
Nonostante la Borsa diffonda informazioni su diverse tipologie di azioni, la maggior parte dei risparmi sono investiti in azioni “ordinarie” di società quotate sui mercati finanziari.
Come investire nel mercato azionario?
Per prima cosa, c’è da dire che le azioni possono essere comprate sia sul mercato primario che sul mercato secondario.
Per mercato primario si intende quel mercato in cui un titolo azionario viene offerto per la prima volta. Facciamo un esempio: ricordate l’entrata di Twitter in Borsa? La sua quotazione è stata un ottimo esempio di titolo sul mercato primario. Nella fase di preparazione della quotazione del titolo, la banca d’investimento responsabile dell’offerta – oltre a preparare tutta la documentazione necessaria – svolge un ruolo fondamentale anche nella ricerca dei primi investitori. In sostanza, la banca, dopo aver stabilito il prezzo di emissione del titolo, lo offre ai suoi clienti e testa la domanda di mercato. Ovviamente, in questa fase è la banca stessa che si occupa dell’emissione e che decide chi può avere accesso al titolo. Spesso, ma non sempre, un piccolo risparmiatore ha delle difficoltà ad avere accesso a questo mercato.
Niente paura però, perché una volta stabilito il prezzo e trovato i primi acquirenti sul mercato primario, il titolo è disponibile sul mercato secondario, cioè su quel mercato in cui i titoli sono liberi di circolare. Rispetto al mercato primario, questo mercato è decisamente più accessibile a tutti i tipi di risparmiatori.
Come comprare azioni? Al di là del tipo di mercato (che non ha poi tutta questa rilevanza), per investire in azioni bisogna avere accesso al mercato azionario tramite un intermediario specifico. Ecco alcuni esempi di come potete acquistare o vendere titoli azionari sui mercati finanziari:
- utilizzare una piattaforma on-line. Grazie ad internet ed allo sviluppo di piattaforme di banking on-line è possibile comprare e vendere azioni con un semplice click direttamente da casa propria;
- andare allo sportello della vostra banca di fiducia e chiedere esecuzione del vostro investimento;
- fare affidamento ad una società specializzata (ad esempio: una SIM).
Quanto costa comprare un’azione? Al di là del prezzo di ogni singolo titolo azionario, bisogna tenere conto anche dei costi di compravendita. In questo caso, le prime due soluzioni sono sicuramente meno dispendiose della terza e, come accade in altri settori, la formula self-service delle piattaforme on-line è di norma più conveniente dell’assistenza allo sportello.
Quanto guadagno posso avere da un’azione?
Ora che abbiamo completato l’identikit dell’investimento in azioni, vi starete chiedendo quale sia la reale convenienza di un investimento rivolto a questa asset class tradizionale.
Prendiamo come punto di partenza l’inizio del ventunesimo secolo. Ecco quanto hanno reso le azioni: il grafico sottostante rappresenta l’andamento dei principali indizi azionari mondiali, di solito rappresentati con l’indice MSCI mondo e l’indice MSCI dei mercati emergenti. Qualora avessimo investito nel 2000 nell’indice dei mercati emergenti, ad oggi il nostro investimento sarebbe quadruplicato; per esempio, avendo investito 100$ ne avremmo avuti di ritorno 404! Al contrario, l’investimento nell’azionario mondiale da 100 dollari avrebbe reso 176 dollari ad oggi, quindi il 76% in più.
Quali azioni comprare? Se siete sicuri di voler investire in autonomia in azioni vuol dire che sapete quello che state facendo. Sarebbe inoltre interessante capire se conviene comprare singoli titoli azionari o un aggregato di titoli (indice). Ma questa è un’altra storia: la vedremo in un altro post di questo blog.
L’acquisto dipende da diversi fattori, ma ricordiamoci che per investire in autonomia è necessario avere una buona conoscenza dei mercati e avere molta esperienza. In alternativa, ci si può affidare a professionisti, che ci possono aiutare nella scelta degli investimenti.
Ezechiele Lupo / Aprile 1, 2019
Scusate ma, salvo errore, nel grafico i due indici si comportano in modo invertito a come è indicato nell’articolo: è sbagliata l’indicazione sul grafico o sull’articolo?
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Jacopo Caretta Mussa / Aprile 1, 2019
Ciao Ezechiele,
Hai ragione, c’era un errore nel grafico che abbiamo ora modificato. I due indici erano stati erroneamente invertiti nella legenda. Grazie per la pronta segnalazione.
Buona serata.
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