Avete mai ricevuto una mail in cui uno sconosciuto vuole svelarvi il segreto per poter fare soldi comodamente da casa?
Avete mai visto i tutorial che tappezzano i lati di svariate pagine web dove lo studente, la casalinga o il dipendente hanno scoperto un modo per poter avere uno stipendio cospicuo e si sentono talmente altruisti da volervi spiegare come fare?
Altruismo o no, se io avessi realmente trovato il modo di un guadagno facile di certo non lo vorrei condividere con gli altri (o quanto meno non con gli sconosciuti) e non lo sbandiererei ai quattro venti. Ma questa è una mia riflessione. Ebbene, questo fantomatico metodo si basa sulle opzioni binarie.
Dopo avervi parlato dei CFD e dei relativi rischi, è ora di analizzare con occhio clinico questa tipologia di strumento derivato.
Cosa sono le opzioni binarie
Le opzioni binarie sono un particolare tipologia di opzioni il cui payoff dipende dallo strike price (il prezzo cui esercitare l’opzione) e dal prezzo del sottostante, esattamente come le opzioni standard presenti sui mercati regolamentati. Anche queste opzioni si fondano, come la maggior parte degli strumenti finanziari, su due semplici domande.
- Pensate che alla scadenza dell’opzione il valore del sottostante sarà superiore allo strike price? Allora comprerete l’opzione.
- Pensate che alla scadenza dell’opzione il valore del sottostante sarà inferiore allo strike price? Allora venderete l’opzione.
L’aggettivo “binario” si riferisce al fatto che se la ragione sarà dalla vostra parte, riceverete un certo ammontare di denaro fisso, altrimenti perderete quanto messo come margine. A differenza delle normali opzioni, dove il guadagno è dato dalla differenza tra il valore di mercato e lo strike price, l’eventuale ricavo è fissato alla stipulazione del contratto.
Tutto qui. Semplice no? A volte la semplicità è un valore aggiunto, altre volte può creare confusione. Penso che ci troviamo di fronte al secondo caso. Infatti, se è vero che il meccanismo è semplice, il fatto di guadagnare realmente qualcosa potrebbe non essere così semplice. Quali sono i rischi?
Mercato OTC e tutela da parte dei broker
Le opzioni binarie non sono strumenti negoziati su mercati regolamentati, ma scambiati su piattaforme online (molto spesso di dubbia provenienza). Questo rende molto difficile capire i volumi e l’effettivo andamento del sottostante l’opzione. È sempre buona norma sapere dove stiamo mettendo i nostri soldi, non solo a livello di strumento ma anche a livello di broker per poter capire il grado di tutela che possiamo avere in caso di reclami ed eventuali controversie.
Una buona parte di questi broker hanno sede a Cipro o in altre amene località geografiche… che potranno anche essere molto belle da un punto di vista turistico ma di certo non offrono un elevato grado di tutela per chi decide di lanciarsi su questo prodotto.
Il nodo della liquidità
Una cosa che contraddistingue le opzioni binarie è il fatto di avere una liquidità assolutamente nulla, a differenza dei contratti di opzioni presenti sui mercati regolamentati. O meglio: la liquidità per entrare nell’opzione c’è, eccome… ma voi poi non potete più uscirne. Una volta che premete il pulsante e decidete di assumere una posizione non è possibile tornare indietro e dovrete inevitabilmente attendere la scadenza per sapere se la vostra idea circa l’andamento del sottostante era corretta o completamente sbagliata. Nessun punto di ritorno: questa non è mai una buona cosa.
Lato nostro, troviamo molto sbagliato considerare le opzioni binarie come strumenti finanziari. Le scadenze di questi strumenti sono tipicamente molto brevi e questo trading di brevissimo periodo non si basa sui fondamentali macroeconomici e nemmeno su quelli aziendali ma sulla semplice volatilità di mercato: un elemento non prevedibile in un orizzonte temporale ridotto. Che tradotto significa: nessuno, nemmeno il trader più esperto, riesce a dire con certezza se nei prossimi dieci minuti un certo titolo scenderà o salirà, tranne nei casi di annunci particolari.
Certo, i nomi e il sottostante potranno richiamare gli indici, le azioni e le commodities, ma potrebbero essere benissimo limoni, fragole e campanelle. Proprio come per le slot machine, si sa che il banco vince (quasi) sempre. Ricordate: investire i risparmi non è fare trading.